Il discorso proclamato in diretta tv da Vladimir Putin ha generato preoccupazione non solo tra gli Stati dell’Occidente, identificati come i “nemici” da combattere, ma anche tra la popolazione russa. La tensione è alle stelle e i cittadini russi stanno seriamente programmando di fuggire dalla loro madrepatria prima che la situazione peggiori ulteriormente. La corsa al biglietto aereo per abbandonare Mosca è alimentata anche dalla preoccupazione di una chiusura dei confini per tutti gli uomini di età compresa fra 18 e 65 anni.

Voli esauriti verso destinazioni senza obbligo di visto in entrata

A poche ore dall’annuncio della mobilitazione militare di 300mila riservisti da inviare ai confini con l’Ucraina e dell’ammissione del ministro Shoigu che la nazione è in guerra contro l’Occidente e la NATO, i russi stanno cercando frettolosamente di accaparrarsi un biglietto aereo per espatriare.

Secondo i dati di Google Trends, c’è stata un’impennata nelle ricerche di Aviasales, il sito web più popolare in Russia per l’acquisto di voli, dopo il discorso in tv del presidente russo che ha fatto temere che gli uomini abili al combattimento non potessero espatriare. Secondo Aviasales, i voli da Mosca verso Georgia, Turchia e Armenia – ovvero mete che consentono l’ingresso dei cittadini russi senza visto, sono andati esauriti dopo pochi minuti dall’annuncio di Putin.

Sold out anche i voli diretti da Mosca verso Azerbaigian, Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan e quelli con scalo diretti a Tbilisi, in Georgia. A causa di questa fuga improvvisa, i prezzi dei biglietti aerei sono schizzati alle stelle: per esempio i voli più economici da Mosca a Dubai costavano più di 300.000 rubli (quasi 5mila euro).

Il clima nei confronti dei russi è così ostile tanto che la vicina Lettonia ha chiarito oggi che non intende concedere alcun visto umanitario a coloro che fuggono alla «mobilitazione parziale». Su Twitter, il ministro degli Esteri Rinkevics ha fatto leva sui «motivi di sicurezza» per giustificare questa scelta. Inoltre ha annunciato che per il momento la Lettonia si limiterà a consultarsi con altri alleati per decidere eventuali «azioni congiunte» dopo le parole di Putin.

Cina preoccupata per la mossa di Putin

Per la prima volta dall’inizio dell’«operazione speciale», la Cina è seriamente preoccupata per le parole dell’alleato di Pechino. Anche Xi Jinping si sta rendendo conto che Putin portando il conflitto verso un punto di non ritorno che inevitabilmente genererà conseguenze su ogni fronte, soprattutto se sul mondo intero aleggia la minaccia nucleare. Il governo di Pechino chiede a gran voce l’apertura di un dialogo per arrivare a un cessate il fuoco e trovare soluzioni per le «legittime preoccupazioni per la sicurezza di tutti i Paesi». Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, che ha ribadito che la posizione cinese sulla crisi ucraina è «chiara e lineare».