Il prossimo 13 ottobre si riunirà per la prima volta dalle elezioni il nuovo Parlamento. E finalmente è stata stilata la lista ufficiale dei deputati e dei senatori della XIX legislatura italiana, dopo giorni di incertezze, nomi e conteggi sbagliati.

Rosatellum, tra conteggi e nomi sbagliati

Ci sono volute due settimane per definire tutti gli eletti nel voto del 25 settembre. Questa mattina, infatti, l’ufficio elettorale della Corte di Cassazione ha finito di controllare i voti comunicati dai seggi dopo lo scrutinio, ufficializzando così i nomi delle persone che tra qualche giorno si recheranno a Montecitorio e risolvendo gli ultimi 18 casi dubbi rimasti in sospeso.

Nella settimana dopo l’election day del 25 settembre, la Cassazione si era ritrovata davanti a una serie di problematiche causate dai meccanismi che regolano la nuova legge elettorale, il “Rosatellum”, tant’è che alcuni nomi illustri come quello di Umberto Bossi non risultavano tra la lista degli eletti.

A distanza di 14 giorni, la Cassazione ha potuto rendere ufficiali tutti i seggi assegnati sulla base delle pluricandidature, ovvero i candidati che si sono presentati sia nei collegi uninominali che al proporzionale. Tra i 245 eletti con il sistema proporzionale, 19 sono stati eletti in sostituzione di candidati vincitori nei collegi uninominali, 18 in sostituzione degli eletti in più collegi proporzionali.

Non è solo questione di seggi

Nelle elezioni di settembre, inoltre, si è ripresentato un problema già emerso nel 2018: alcune liste di candidati erano troppo corte rispetto ai seggi vinti. Una circostanza di questo genere si è presentata nella circoscrizione Campania 1 dove il Movimento 5 Stelle ha vinto tutti e sette i collegi uninominali oltre a 6 seggi nella parte proporzionale. Molti dei candidati nei plurinominali, però, sono stati eletti anche altrove; in questo modo è scattato il seggio per quei nominativi nelle posizioni più basse.

E così il risultato positivo del Movimento 5 Stelle – considerato “spacciato” da molti sondaggi pre-elezioni – ha fatto sì che il numero dei candidati non fosse sufficiente a coprire i seggi vinti. In questi casi il regolamento del Rosatellum vuole che vadano eletti persone dello stesso partito perdenti nei collegi uninominali. Nel collegio Campania 1, però, questo processo non era applicabile perché i seggi sono stati vinti tutti dal M5S. Pertanto i voti dei cittadini elettori campani hanno consentito di eleggere parlamentari di altre regioni.

Stessa vicenda è accaduta in Veneto, stavolta con Fratelli d’Italia. In questo caso tra i neo-parlamentari eletti con i voti di altre regioni ci sono Paolo Pulciani (FdI), eletto nella circoscrizione Lazio 2, Alessandra Todde (M5S), eletta in Lombardia, Giorgio Lovecchio e Daniela Morfino, sempre tra le fila dei pentastellati. Infine anche Elisa Scutella (M5S) entrerà in Parlamento grazie all’elezione di Federico Cafiero de Raho in Emilia-Romagna.