Sicuramente quella che è stata pronunciata dal tribunale civile de L’Aquila sarà una sentenza che farà discutere. Infatti, la giudice Monica Croci ha deciso, nell’accogliere la richiesta di risarcimento da parte dell’Avvocatura dello Stato, di riconoscere la corresponsabilità parziale ai ragazzi morti nel crollo degli appartamenti del palazzo di via Campo di Fossa, dove scomparve un totale di ventiquattro persone.

La sentenza

È stata una sentenza senza dubbio choc quella pronunciata dalla giudice ieri, che riapre sicuramente una ferita mai del tutto chiusa, soprattutto per i parenti delle vittime.

Nel corso del dibattimento per il risarcimento dei danni per il crollo del palazzo di Via Campo di Fossa, gli eredi delle vittime avevano citato in giudizio il Ministero dell’Interno, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e il Comune de L’Aquila.

La decisione del giudice farà sicuramente discutere, nella misura in cui, dopo la tragedia, gli eredi delle vittime avevano repertato diversi risultati di perizie che attestavano le gravi irregolarità in fase di realizzazione dell’immobile, oltre a gravi negligenze da parte del Genio Civile nello svolgimento delle proprie funzioni.

Nonostante questo, il tribunale, pur condannando i due Ministeri coinvolti (respingendo contestualmente le accuse mosse verso il comune), ha riconosciuto che i ragazzi morti nello stabile, pari a circa il trenta percento del totale degli inquilini, siano stati corresponsabili della tragedia perché giudicati imprudenti nel non uscire dalla struttura dopo aver udito le prime scosse di terremoto.

Da questo punto di vista, la sentenza è chiara: “È fondata l’eccezione di concorso di colpa delle vittime, costituendo obiettivamente una condotta incauta quella di trattenersi a dormire nonostante il notorio verificarsi di due scosse nella serata del 5 aprile e poco dopo la mezzanotte del 6 aprile. Concorso che tenuto conto dell’affidamento che i soggetti poi defunti potevano riporre nella capacità dell’edificio di resistere al sisma per essere lo stesso in cemento armato e rimasto in piedi nel corso dello sciame sismico da mesi in atto, può stimarsi nella misura del 30 per cento”.