Il primo pianeta extraterrestre che sarà inevitabilmente trascinato verso la sua stella man mano che invecchia è stato scoperto: c’erano già state raccolte molte prove dell’esistenza di questi pianeti al di fuori del nostro sistema solare, ma non erano mai stati osservati direttamente. L’esopianeta è una gigantesca massa simile a Giove che orbita intorno al suo astro in meno di quattro giorni, a una distanza di solo un ottavo di quella che separa il Sole da Mercurio. 

La scoperta

La conferma di ciò che si sospettava da tempo è arrivata attraverso uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista The Astrophysical Journal Letters e condotto dal prestigioso Centro statunitense per l’Astrofisica Harvard-Smithsonian.

Secondo questo studio, il destino che attende la nostra galassia, la Via Lattea, potrebbe essere simile a quello che aspetta la Terra tra miliardi di anni, quando il Sole entrerà nella fase finale del suo ciclo vitale. La scoperta non solo aiuterà a comprendere meglio il fenomeno in questione, ma fornirà anche importanti informazioni sui meccanismi che ne sono alla base, oltre ad aprire nuove possibilità di ricerca.

Lo sfortunato pianeta, denominato Kepler-1658b, è stato scoperto dal telescopio spaziale Kepler della Nasa, lanciato tredici anni fa. Nonostante fosse il primo candidato ad essere osservato dal telescopio, ci è voluto quasi un decennio per confermare la sua esistenza. La scoperta di Kepler-1658b è stata resa possibile grazie all’utilizzo di sofisticate tecnologie di osservazione e analisi dei dati raccolti dal telescopio.