(Adnkronos) – "Ricordare i caduti di questa terribile esperienza bellica, che è stata tra le più tragiche della nostra storia, non è solo simbolico per ricordare l'eroismo di queste persone, ma è un modo per ricordare anche la tragedia di una terribile guerra che ci rimanda a quella in corso". Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, alla cerimonia di consegna in Campidoglio a Paolo Vartolo (pronipote di Ruggero Longo, sergente italiano disperso in Russia) del piastrino di riconoscimento n. 40957 appartenuto al prozio militare. La vicenda che ha portato al riconoscimento di Longo risale al lontano 2009: durante una visita a Miciurinsk, nella regione del Tambov, a sud-est di Mosca, un abitante aveva consegnato a Antonio Respighi, alpino socio del gruppo di Abbiategrasso sezione di Milano nell'Associazione Nazionale Alpini, dei piastrini di riconoscimento appartenuti a soldati italiani. In Tambov, negli anni della guerra 1941-1945, esisteva un campo per prigionieri internazionali con fosse comini in cui, secondo dati in possesso del Ministero della Difesa, nel 1943 in quel campo morirono 4178 soldati italiani. Da allora Respighi è riuscito a consegnare ai parenti dei dispersi oltre 300 piastrini, riportando idealmente questi soldati a casa.  Il Comandante dell'80esimo Reggimento Roma Valerio Lancia ha voluto fare dono alla memoria di Longo consegnandolo al pronipote uno stemma araldico ciascuno del Reggimento, dal momento che il disperso faceva parte dell'80esimo. Vartolo, che come racconta lui stesso non ha mai avuto modo di conoscere il lato materno della sua famiglia né tantomeno Ruggero Longo, ha parlato di "una sorpresa piacevole e inaspettata dal comune di Roma." Ilaria Guaglieri, insegnante di sostegno di scuola elementare e anello di congiunzione tra Abbiategrasso e Roma, che ha aiutato gli alpini a essere in Campidoglio (e, per un curioso gioco del destino, figlia della maestra delle elementari di Vartolo), ha dichiarato: "L'anagrafe di Roma ha fatto un lavoro velocissimo, ha trovato Paolo e abbiamo potuto organizzare questa consegna importante che ha un valore storico fondamentale."  "Sono anche io diretta parente di un disperso e il piastrino a noi fu consegnato nel 2010 e per fortuna c'era ancora mia nonna, sorella del disperso, che ha sperato fino all'ultimo che il fratello fosse ancora vivo", ha raccontato Ilaria Guaglieri.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)