È ufficiale, Rishi Sunak è stato eletto in qualità di nuovo leader del partito conservatore, i Tories, e di conseguenza sarà primo ministro del Regno Unito. Sunak era dato come favorito dai bookmakers dopo le dimissioni di Liz Truss e, in seguito al ritiro della candidatura da parte di Boris Johnson ieri e di Penny Mordaunt oggi, si è trovato a vincere una competizione in cui non ha dovuto esporsi.

Un nuovo volto a Downing Street

È stata un’elezione lampo quella che ha portato Rishi Sunak alla guida del Regno Unito, sconvolto dalle recenti dimissioni di Liz Truss a seguito della fallimentare campagna anti imposte proposta per far fronte all’emergenza caro vita susseguente all’impennata dei prezzi dell’energia.

Non poteva essere altrimenti, date le condizioni in cui versa il Paese, attualmente in una tempesta i cui fulmini possono essere chiamati chiaramente per nome: dimissioni di Boris Johnson, morte della Regina Elisabetta, dimissioni di Liz Truss e potere d’acquisto della sterlina ai minimi storici.

Cinque premier in sei anni, di cui gli ultimi tre succedutisi rapidamente nelle ultime tre mensilità, mai visto uno scenario del genere in una delle nazioni che fanno da sempre della stabilità politica, istituzionale e finanziaria uno dei propri cavalli di battaglia.

Non a caso il noto periodico The Economist aveva paragonato, in una copertina di cattivo gusto e criticata universalmente, l’attuale situazione in cui versa il Regno Unito alla tradizionale confusione amministrativa italiana.

La decisione di affidare la guida dei Tories e del Paese a Sunak, già Cancelliere dello Scacchiere (figura equivalente al nostro Ministro dell’Economia) nel precedente governo a guida Johnson, è storica per diverse ragioni.

Innanzitutto, per la celerità con cui è avvenuta e, in secondo luogo, per il fatto che con Sunak sale ai vertici di governance del Regno Unito un individuo giovane (42 anni appena) e figlio di immigrati indiani.

Nato nella medio-alta borghesia inglese, Sunak è stato educato nelle prestigiose università di Oxford e Stanford, e, dopo aver maturato esperienza nei mercati finanziari nella nota banca di investimenti Goldman Sachs, è stato eletto per la prima volta parlamentare, nel gruppo conservatore, nel 2015, scalandone la struttura in appena sette anni.

Descritto come un “Tatcheriano di ferro”, è ricordato soprattutto per essere stato Ministro durante la pandemia da Covid-19, periodo nel quale ha messo a punto un piano di aiuti di portata mastodontica per aiutare il Paese (circa 400 miliardi di euro, più del doppio dell’Italia).

Di visione intrinsecamente liberale e neo Keynesiana, il neo Primo Ministro è ritenuto dagli analisti maggiormente equilibrato rispetto alla precedente premier Truss. Per questo si è attirato le simpatie del partito, ma bisogna vedere ancora come la sua figura sarà percepita dalla popolazione britannica, che vede in lui un membro di spicco dell’élite finanziaria londinese.

Con un patrimonio stimato in circa un miliardo di euro, Sunak rappresenta l’inquilino più agiato che abbia mai calcato la soglia di Downing Street, e dovrà per questo lottare per trasmettere un’immagine vicina ai cittadini.