(Adnkronos) – Le Calabrie del vino, al plurale per sottolinearne complessità e doppiezza, mostrano paesaggi dinamici: sembra una corsa enoica la staffetta di filari che parte da Reggio, città divaricata tra due versanti e due mari che la compongono come litorali speculari, ionico e tirrenico, intenti a scorrere in direzioni opposte per poi ritrovarsi accatastati nelle brusche altezze dell’Aspromonte. Da una parte la rotta dello Ionio, l’antico porto d’oriente di vini e vitigni della grecità calabra: Locride IG, Greco di Bianco DOC, Palizzi IG. Dall’altro, risalendo la riviera tirrenica aperta dai giochi di correnti e di luce che si riflettono sulle impervie pareti rocciose della Costa Viola IG, onirica ed evocativa già nel nome. A margine città restano i vini metropolitani di Pellaro IG.  Il Consorzio Terre di Reggio Calabria racchiude e riunisce tutta la ricchezza ampelografica di questa provincia in rinascimento. Leggi l'articolo completo su Vendemmie.Adnkronos – Vendemmie
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