La trentenne romana Alessia Piperno è stata arrestata a Teheran, dove si trovava per un viaggio. La notizia è arrivata all’attenzione dei media dopo che il padre, un libraio di Testaccio, ha pubblicato un lungo post sui social in cui denunciava la situazione. Mobilitati ambasciata italiana a Teheran e Farnesina.

L’arresto

Nonostante non ci siano al momento notizie certe, sembra che la ragazza sia stata arrestata quattro giorni fa insieme a dei suoi amici mentre stava festeggiando il suo trentesimo compleanno nella città iraniana, incendiata in questi giorni dalle proteste per la morte di Mahsa Amini, la ventiduenne uccisa perché non indossava correttamente l’hijab, il velo islamico. 

Una volta prelevata dagli agenti della polizia morale e portata in carcere, la ragazza ha chiamato i genitori, come riferito dal padre Alberto. “Chiedeva aiuto. Ci siamo subito mossi con la Farnesina, abbiamo chiamato l’Ambasciata italiana a Teheran. Ancora non sappiamo niente, neanche il motivo della reclusione. Ci dicono che si stanno muovendo”, ha scritto in un post sui social che con il passare delle ore sta diventando virale. 

Il motivo dell’arresto non è ancora stato chiarito e, anche se il Ministero degli Esteri sta lavorando in queste ore per approfondire la situazione, la teoria più accreditata che sta circolando è che la ragazza sia stata trattenuta a causa di un post su Instagram, dove denunciava apertamente il regime iraniano, sodalizzando con le proteste. “Per noi viaggiatori, turisti, vacanzieri in terre straniere, è facile giudicare, dire la nostra, restare finché è tutto bello, per poi salire su aereo e andarcene. Eppure per quanto questa possa essere la decisione più saggia da prendere, io non ci riesco. Non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai. E non lo faccio per sfidare la sorte, ma perché anche io ora, sono parte di tutto questo”, aveva scritto la ragazza.