Previsto oggi e domani un Consiglio europeo a Bruxelles, nel quale si discuterà prevalentemente delle misure da adottare per il contenimento delle conseguenze inflative dovute all’aumento del prezzo di costo del gas, oggi in netto rialzo alla borsa di Amsterdam. In previsione dell’incontro, che tratterà anche l’ipotesi di imporre sanzioni economiche all’Iran, il Cancelliere tedesco Scholz, uomo forte della trattativa, ha rilasciato delle dichiarazioni significative.

I punti dell’incontro

All’ordine del giorno c’è la discussione inerente il prezzo del gas, in netto rialzo oggi al Ttf di Amsterdam, la borsa europea di riferimento. Tra le proposte sul tavolo c’è sia la contrattazione sul possibile accordo concernente il cosiddetto “price cap dinamico”, ovvero sia l’imposizione di un tetto al prezzo del gas variabile nel tempo e non statico, e la promulgazione di un pacchetto di misure sull’energia che dovrebbe essere finalizzato mediante procedura scritta nelle prossime ore.

Riguardo a quest’ultimo documento, fonti del Parlamento Europeo fanno sapere che ci sarebbe già una bozza di progetto elaborata in Commissione nella serata di ieri dai ventisette ambasciatori europei.

Su questo si è già espresso il Cancelliere tedesco Olaf Scholz, il quale ha dichiarato che le risorse economiche attualmente disponibili al fine di varare tale misura si attesterebbero intorno alla cifra di 600 miliardi di euro, ovvero il fondo non ancora utilizzato del Recovery Fund. Tali risorse servirebbero al duplice scopo di rafforzare le economie dei paesi dell’eurozona e per ampliare la produzione di energia rinnovabile.

“L’Ue dispone di sufficiente capacità finanziaria per contrapporsi a questa crisi. Dal fondo del Recovery su cui ci siamo accordati insieme durante la pandemia finora è stato speso solo un quinto delle risorse. Parliamo anche con i produttori di gas di prezzi adeguati. Sono certo che paesi come Usa, Canada e Norvegia, che insieme a noi sono solidali al fianco dell’Ucraina, non abbiano interesse a che l’energia in Europa diventi impagabile”, ha detto Scholz parlando al Bundestag in vista del Consiglio.

Limitatamente al discorso Iran, sotto accusa perché ritenuto responsabile di aver inviato armamenti alla Russia, nel corso del Consiglio sarà considerata l’ipotesi di applicare al regime sanzioni economiche simili a quelle rivolte contro il Cremlino. L’invio di tali risorse, secondo i vertici europei del Consiglio “Deve cessare immediatamente”.