“Anche noi, dinanzi allo scandalo del male e al Corpo di Cristo ferito nella carne dei nostri fratelli indigeni siamo piombati nell’amarezza e avvertiamo il peso del fallimento”. Queste le parole di Papa Francesco durante la messa di riconciliazione celebrata al santuario nazionale di Sainte-Anne-de-Beaupré in Canada, dove è tornato a parlare delle ferite dei nativi.

“Permettetemi allora di unirmi spiritualmente a tanti pellegrini che qui percorrono la ‘scala santa’, che evoca quella salita da Gesù al pretorio di Pilato; e di accompagnarvi come Chiesa in queste domande che nascono dal cuore pieno di dolore: perché è accaduto tutto questo?”. Questi sono, ha sottolineato Francesco, “anche gli interrogativi scottanti che questa Chiesa pellegrina in Canada sta facendo risuonare nel suo cuore in un faticoso cammino di guarigione e di riconciliazione”.

Il Pontefice mette però in guardia dalla “tentazione della fuga”. “Non c’è cosa peggiore, dinanzi ai fallimenti della vita, che quella di fuggire per non affrontarli. Il Vangelo ci rivela, invece, che proprio nelle situazioni di delusione e di dolore, proprio quando sperimentiamo attoniti la violenza del male e la vergogna della colpa, quando il fiume della nostra vita si inaridisce nel peccato e nel fallimento, quando spogliati di tutto ci sembra di non avere più nulla, proprio lì il Signore ci viene incontro e cammina con noi”.

Superare il passato di morte

“La tenerezza materna di tante donne” può accompagnare la Chiesa “verso tempi nuovamente fecondi, in cui lasciare alle spalle tanta sterilità e tanta morte, e rimettere al centro Gesù, il Crocifisso Risorto”, ha detto ancora Bergoglio. Infatti, “al centro delle nostre domande – dice il Papa – delle fatiche che portiamo dentro, della stessa vita pastorale, non possiamo mettere noi stessi e il nostro fallimento; dobbiamo mettere Lui, il Signore Gesù”.

Francesco invita i presenti a lasciare che sia la “sua Parola a interpretare la storia che viviamo come singoli e come comunità e a indicarci la via per guarire e per riconciliarci”. “Spezziamo insieme con fede il Pane eucaristico – esorta il Pontefice – perché attorno a quella mensa possiamo riscoprirci figli amati del Padre, chiamati a essere fratelli tutti”.