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McLaren P1 festeggia il suo decimo anniversario. Nasce con l’obiettivo di essere “la migliore auto al mondo da guidare su strada e in pista”, la supercar ibrida inglese è stata prodotta in soli 375 esemplari, tutti assemblati a mano presso il McLaren Production Centre di Woking nel Regno Unito.  Una straordinaria hypercar che ha rappresentato la base per lo sviluppo dei futuri veicoli ibridi ad alte prestazioni della McLaren, la P1 è stata presentata al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra nel 2013.  Spinta da un motore V8 (sigla M838TQ) da 3,8 litri alimentato con doppio turbocompressore, il motore termico sprigiona una potenza di 737 CV mentre l’unità elettrica ne eroga 179, la potenza complessiva di 916 CV, consentiva alla hypercar inglese, di raggiungere performance incredibile. In accelerazione, ancora oggi, le sue prestazioni sono sorprendenti, nel classico 0 – 100 km/h impiegava 2,8 secondi, nello 0 – 200 km/h soli 6,8 secondi e nello 0 – 300 km/h circa 16,5 secondi, la P1 era nettamente più veloce della sua storica antenata, la celebre McLaren F1.
 La P1 aveva un peso in ordine di marcia di 1.490 kg (1.395 kg quello a secco), merito di una monoscocca in fibra di carbonio MonoCage con tetto al centro, una evoluzione della struttura MonoCell utilizzata sulla McLaren 12C.
 La supercar ibrida inglese era un concentrato di tecnologia, i tecnici McLaren avevano realizzato un veicolo velocissimo puntando anche sul rapporto peso/potenza, al tal scopo non fu utilizzata la moquette per i rivestimenti interni, ma anche i pannelli fonoassorbenti furono banditi, il vetro del tetto temprato chimicamente, aveva uno spessore di 2,4 mm, così come il parabrezza.  Notevole fu anche la cura aerodinamica riservata alla P1, l’ala posteriore a controllo elettronico, poteva espandersi fino a 300 mm su pista e 120 mm su strada, allo scopo di ridurre la deportanza ( 600 kg a una velocità inferiore a quella massima) e aumentare la velocità in rettilineo.   —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)