Atteso per stasera alle 19.30 il terzo pacchetto di emendamenti del governo e alle 21.30 il ministro Giorgetti interverrà in commissione. Lo riferiscono fonti parlamentari al termine dell’Ufficio di presidenza. Esponenti dell’opposizione esprimono tuttavia un certo scetticismo su questa tabella di marcia visto i continui rinvii degli ultimi giorni. Un iter che sta ritardando l’esame del provvedimento, atteso a questo punto al voto finale in Aula venerdì, ricorrendo con tutta probabilità alla fiducia.

“La manovra non ha mai una approvazione facile: stiamo facendo tutti il nostro lavoro, però penso che abbiamo fatto del nostro meglio, nelle condizioni e nei tempi che avevano, per dare al parlamento la possibilità di avere i tempi di valutarla”. Così Giorgia Meloni.

“Ricordo che il governo che non nasceva nei mesi di ottobre ma a febbraio presentò la manovra il 20 novembre – aggiunge la presidente del Consiglio – Noi siamo stati molto disponibili anche a valutare nel merito le singole proposte che arrivavano. E se ne arrivano di buone nessun problema ad approfondirle. Se invece l’approccio è pregiudiziale il governo deve fare il governo e l’opposizione!”

Obbligo del Pos

“Quello è un obiettivo del Pnrr e quindi lo stiamo trattando con la Commissione. Se non ci sono i margini ci inventeremo un altro modo per non fare pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti”. Afferma Meloni. Secondo fonti di maggioranza però si parla  di annullare la norma inserita in manovra o abbassare da 60 a 30 euro la soglia oltre la quale scattano le multe per i commercianti che non accettano i pagamenti elettronici: queste le due soluzioni su cui il governo starebbe ragionando sulla questione del Pos. Intanto, spiegano le stesse fonti, è in corso un dialogo fra maggioranza e opposizione su alcuni temi, come Opzione donna: in caso di accordo la soluzione potrebbe finire in un emendamento dei relatori sottoscritto da tutti, o quasi tutti, i gruppi.

Case green e reddito di cittadinanza

Spuntano intanto le prime vere novità, dal bonus per l’acquisto di case ‘green’ alle nuove modifiche sugli extraprofitti, fino all’intesa sulle pensioni minime a 600 euro per gli over 75, su cui ha spinto soprattutto Forza Italia.

Intanto, viene data per fatta e si valuta un’ulteriore stretta al Reddito di cittadinanza, riducendo da 8 a 7 i mesi di sussidio e risparmiando circa 200 milioni. Ma il lavoro in commissione agita le opposizioni, che stigmatizzano l’atteggiamento del governo e ottengono l l’arrivo del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per chiarire la situazione.