“Hanno cercato di seppellirmi vivo ma sono qui”. Queste le prime parole di Luiz Inácio Lula da Silva dopo aver vinto le elezioni presidenziali in Brasile. Il leader della sinistra ha superato il presidente uscente Jair Bolsonaro alla fine di un lungo testa a testa, conclusosi con il 50,83% dei voti (59.596.247) in suo favore contro il 49,17% (57.675.427) ottenuto da Bolsonaro. Per Lula questo sarà il terzo mandato, dopo aver governato il Brasile per due mandati consecutivi tra il 2003 e il 2010.

Il discorso di Lula

Nel suo primo discorso dopo l’elezione, Lula ha descritto la vittoria come la sua “resurrezione” politica. “Sono qui per governare il Paese in un momento molto difficile, ma riusciremo a trovare le risposte. Il Brasile è tornato: è troppo grande per essere relegato a questo ruolo di paria nel mondo”.

“A partire dal primo gennaio 2023, governerò per i 215 milioni di brasiliani, non solo per quelli che mi hanno votato. Non ci sono due brasiliani. Siamo un paese, un popolo, una grande nazione. È tempo di riunire la famiglia”, ha detto il neo presidente in una conferenza stampa, aggiungendo che “a nessuno interessa vivere in un Paese perennemente in guerra. È tempo di deporre le armi”.

Combattere disuguaglianze e deforestazione

Lula prenderà le redini di un paese afflitto da una grave disuguaglianza che sta ancora lottando per riprendersi dalla pandemia di Covid-19. Circa 9,6 milioni di persone sono cadute sotto la soglia di povertà tra il 2019 e il 2021 e i tassi di alfabetizzazione e frequenza scolastica sono diminuiti.

Dovrà anche affrontare una nazione profondamente fratturata e urgenti problemi ambientali, tra cui la dilagante deforestazione in Amazzonia. “Il Brasile è pronto per lottare contro la crisi climatica e per la deforestazione zero dell’Amazzonia. Il pianeta ha bisogno di una Amazzonia viva: un albero in piedi vale più di tonnellate di legname estratto illegalmente”, ha affermato.

Resurrezione politica

La vittoria del politico 76enne rappresenta il ritorno della sinistra al potere in Brasile e conclude una trionfale rimonta personale per Lula, dopo una serie di accuse di corruzione che lo hanno portato alla reclusione per 580 giorni. Le sentenze sono state successivamente annullate dalla Corte Suprema, aprendo la strada alla sua rielezione.

Festeggiamenti in tutto il Brasile

Le profonde divisioni che animo il Brasile si sono riflettute anche nell’atteggiamento dei cittadini all’annuncio dei risultati elettorali. Da una parte i sostenitori di Lula, che sono scesi in strada a festeggiare, dall’altra i delusi di Bolsonaro. A Rio de Janeiro, la seconda metropoli più grande del gigante sudamericano, gli elettori in festa si sono riversati sulla spiaggia, inondando con la loro allegria il quartiere di Copacabana. Mentre anche dalle ‘favelas’ sui morros (colline) partono fuochi di artificio a illuminare il cielo carioca.