(Adnkronos) – Il Brunello di Montalcino Riserva 2016, un classico Riserva Biondi-Santi che coniuga struttura, finezza e freschezza in un equilibrio gustativo che fa presagire una lunga vita in bottiglia e il Brunello di Montalcino 2017, un vino che sorprende per la sua espressione fragrante in un’annata caratterizzata da un clima caldo e asciutto, sono le nuove annate che Biondi-Santi ha rilasciato sul mercato il primo di marzo. Due vendemmie molto diverse tra loro, una temperata e relativamente piovosa, l’altra molto calda e arida, che esprimono lo stile di Biondi-Santi in due modi distinti, nel pieno rispetto dell’equilibrio tra struttura e freschezza che da sempre sono alla base della longevità insita nel DNA di Biondi-Santi.  Il nome Biondi-Santi è sinonimo di eccellenza tra gli esponenti più celebri nel mondo del ‘Made in Italy’. Risale a metà dell’Ottocento la prima menzione della parola “brunello”, quando Clemente Santi vince una medaglia enologica per un suo “vino scelto”, prodotto interamente con Sangiovese grosso nella sua tenuta a Montalcino. Nel 1888 suo nipote Ferruccio Biondi Santi produce il primo vino chiamato ufficialmente “Brunello di Montalcino”. Da allora Nel 2017 l’acquisizione di Biondi-Santi da parte di Christopher Descours ha aperto un nuovo capitolo di sviluppo aziendale, con importanti progetti di studio e investimenti in vigna così come in cantina. Accompagnano i nuovi vini, tramite il QR presente sul collo della bottiglia, le storie della nuova edizione de ‘La Voce di Biondi-Santi’. Il tema del 2023 è “Meraviglia”. Meraviglia. Dedicarsi. Lasciarsi stupire. “La Voce di Biondi-Santi” diventerà, anno dopo anno, una libreria vivente di storie e persone per raccontare nel tempo l’azienda e la sua evoluzione. “Abbiamo scelto per questa edizione ‘Meraviglia’ perché è un concetto di cui abbiamo molto parlato in cantina nell’ ultimo anno. 'La Voce di Biondi-Santi' risponde al desiderio di condividere con la nostra comunità di collezionisti e appassionati di vino, i pensieri e i principi che guidano ogni giorno il nostro percorso evolutivo. Apriamo una finestra su ciò che accade in azienda, in modo che chi stappa una bottiglia di Biondi-Santi possa avere una comprensione ancora più profonda del lavoro e delle persone che stanno dietro al vino.” commenta Giampiero Bertolini, Amministratore Delegato di Biondi-Santi. È Neri Marcorè a dare voce all’audiolibro ‘Enigma in luogo divino’ scritto da Gianni Farinetti. Una narrazione a tinte gialle, ironica, ambientata a Parigi tra personaggi sorprendenti e d’antan, che ruota intorno al mistero di una speciale bottiglia battuta all’asta: la leggendaria Riserva 1955 di Biondi-Santi. Quattro conversazioni riprodotte in podcast approfondiscono il tema dell’anno con le personali interpretazioni del sentimento di ‘Meraviglia’ da parte dei protagonisti: qualcosa di inaspettato per Giampiero Bertolini, Amministratore Delegato; la confidenza tra terra, tempo e vino per Federico Radi, Direttore Tecnico; la bellezza nascosta si può toccare con mano per Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, lo “spirito affine” scelto quest’anno da Biondi-Santi per discorrere sul tema dell’anno. Inoltre, il podcast di Giampiero Bertolini e Federico Radi riservato alla presentazione delle nuove annate di Riserva, Brunello e Rosso di Montalcino. Anche l’autore Gianni Farinetti parla del suo personale incontro con Biondi-Santi in “Di antica meraviglia, avventura e ironia”.Adnkronos – Vendemmie —winewebinfo@adnkronos.com (Web Info)