O noi o la Meloni. È l’aut aut di Enrico Letta. Parlando alla Camera per la relazione alla direzione nazionale, il segretario del Pd non ha dubbi. “Mai come in queste elezioni il voto italiano sarà il più determinante di sempre nella storia europea. Il voto darà un risultato chiaro e andrà in una direzione o nell’altra, il pareggio non è contemplato”. “O vince l’Europa comunitaria o quella dei nazionalismi”, ha proseguito Letta, impegnato a definire le alleanze in vista delle prossime elezioni.

Lista e allenze

Per il momento si conosce soltanto il nome della lista, Democratici e Progressisti, ma ancora non si sa chi ne farà parte. Il segretario del Pd ha dato il via a una serie di colloqui e molte cose potrebbero apparire più chiare già al termine della riunione di questa mattina.

“Quello che dobbiamo fare della nostra partecipazione alle elezioni è una partecipazione che sarà centrata su una lista, la nostra lista, del Pd, che vogliamo aperta ed espansiva soprattutto a chi ha condiviso il progetto delle agorà, penso ad Articolo 1 e Demos”, ha dichiarato ancora Letta. Ci sarà, quindi, il partito di Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza.

Pd e M5S

Su una possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle di Conte, che sembrava lontana, Letta è stato lapidario. “A chi ha tentazioni” di tornare coi pentastellati, “a chi dice ‘ripensiamoci’ l’invito è a guardare a cosa pensano gli elettori, il loro giudizio è lapidario”. Queste le parole del segretario del Pd, che invece vorrebbe tirare dentro Carlo Calenda.

Ma si guarda anche a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, a Matteo Renzi, Renato Brunetta e Luigi Di Maio. Personaggi molto diversi per ideali e formazione politica che potrebbero trovarsi di fronte alla sfida di scrivere un programma unitario.

I giochi sono apertissimi, le alleanze tutte da costruire. Nei sondaggi il Pd è in testa insieme ai Fratelli D’Italia di Giorgia Meloni. Come ha sottolineato lo stesso Letta, “o noi o loro”. Chi avrà la meglio, lo diranno le urne.