A Bruxelles i ministri dell’energia dei paesi Ue hanno trovato un accordo per il taglio dei consumi di gas. La soluzione fortifica momentaneamente la posizione del continente nei confronti di eventuali limitazioni alle forniture da parte della Russia.

L’accordo

Dopo settimane di preoccupazione generale per gli scenari che potevano aprirsi durante la stagione invernale, oggi l’Unione Europea può tirare un sospiro di sollievo. Il piano generale di contrasto all’emergenza rincari ha finalmente trovato una soluzione. Il consiglio dei ministri dell’energia dei paesi Ue ha stabilito che il taglio previsto ai consumi di gas sarà del 15%.

Gli ultimi sviluppi del conflitto russo-ucraino avevano fatto temere il peggio. La travagliata vicenda della manutenzione del gasdotto Nord Stream aveva posto le autorità dei paesi europei davanti all’eventualità di trovarsi in inverno all’interno di uno scenario recessivo. Un rischio di fatto troppo grande per non essere affrontato con le dovute contromisure.

Non capita spesso che l’Unione Europea si mostri così unita. Spesso ci ha abituato a conflitti di ogni ordine e natura, ma evidentemente in questa occasione la posta in gioco era troppo alta. Non è infatti un caso che il raggiungimento dell’accordo sia stato salutato dalle autorità europee con grande entusiasmo. La presidente della Commissione Europea Von Der Leyen ha definito il risultato come “un passo decisivo per affrontare la minaccia di un’interruzione completa del gas”, mentre il vice presidente Frans Timmermans lo ha descritto come “un passo, anzi un balzo, in avanti”.

L’Italia

Alla luce del risultato conseguito anche l’Italia può dirsi soddisfatta. La percentuale di taglio al consumo del gas sarà per il nostro paese addirittura più bassa della cifra generale imposta dall’accordo. Il ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, presente al meeting di Bruxelles, ha dichiarato che la quota di taglio ai consumi sarà del tutto in linea con le previsioni già realizzate, andando a toccare il 7%.

La notizia rasserena anche le previsioni sull’andamento del Pil per il 2023 nella misura in cui uno scenario in cui il taglio ai consumi di energia è contenuto e non sproporzionato rispetto alla domanda effettiva eviterebbe uno scostamento di bilancio eccessivo nella prossima finanziaria.