Seul ha risposto alla provocazione da parte della Corea del Nord che nelle prime ore del mattino aveva lanciato missili balistici vicino al confine marittimo della Corea del Sud. Per il presidente Yoon Suk-yeol, l’azione condotta dal suo omologo Kim Jong-un costituisce una vera e propria azione di guerra e promette di utilizzare il pugno duro qualora dovessero esserci nuovi attacchi.

La reazione sudcoreana

Yoon Suk-yeol, dopo una riunione non programmata presso il Comando dello Stato Maggiore congiunto di Seul, ha invitato i membri dell’esercito sudcoreano a prepararsi a possibili escalation militari di alto profilo da parte del governo di Pyongyang e, contestualmente, ha ordinato una rapida azione di risposta alle provocazioni della Corea del Nord intercorse questa mattina.

Nello specifico, l’esercito nordcoreano ha lanciato circa venti missili balistici di cui quattro risultano essere caduti nel Mar Giallo e, parallelamente, secondo quanto riferiscono i militari di Seul, citati dalla Yonhap (la maggiore agenzia di stampa sudcoreana), la Corea del Nord ha poi sparato un gran numero di colpi di artiglieria pesante nella zona cuscinetto marittima del mar del Giappone che divide le due nazioni.

Subito dopo l’attacco, come da protocollo, è scattato l’allarme antiaereo sull’isola di Ulleng, nel sud-est del Paese, situata a circa duecento chilometri dalla città costiera orientale di Donghae e vicinissima al luogo dove hanno sono caduti parte dei missili lanciati alle prime ore dell’alba.

“Il lancio del missile nordcoreano è molto insolito e inaccettabile, poiché è caduto vicino alle acque territoriali sudcoreane a sud della linea di confine settentrionale per la prima volta da quando la penisola è stata divisa” ha dichiarato ai giornalisti il direttore delle operazioni dello Stato Maggiore Congiunto Kang Shin-chul.

Possibile escalation

Sembra che la nuova provocazione sia stata motivata dalle esercitazioni militari congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti iniziate lunedì e che hanno coinvolto gran parte della flotta aeronautica del Paese.

Il rischio escalation è altissimo, e infatti non è un caso che Pak Jong-chon, segretario del Partito dei Lavoratori e stretto collaboratore del leader nordcoreano Kim Jon-un, abbia definito, come riporta la Kcna (l’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana), le manovre militari come “aggressive e provocatorie”, minacciando contestualmente possibili gravi ritorsioni qualora tali tipi di azione persistano.