Il governo Draghi va avanti, per ora. E’ da poco terminato l’attesissimo faccia a faccia tra Giuseppe Conte e Mario Draghi convocato a Palazzo Chigi per discutere delle ipotesi di complotto nei confronti del leader pentastellato che potevano costare caro all’esecutivo. Ora, dalle parole si deve passare ai fatti in Aula. Il banco di prova sarà la fiducia al Decreto Aiuti.

Conte chiede un forte segnale di discontinuità

Alle 13.20 è arrivata la fumata bianca con Conte che ha rilasciato le prime dichiarazioni una volta giunto in Piazza Colonna. “Ho rappresentato a Draghi il forte disagio politico che la comunità del Movimento 5 stelle ha accumulato. Siamo disponibili a condividere responsabilità di governo in modo leale e costruttivo ma serve un forte segnale di discontinuità”. Queste le considerazioni dell’Avvocato che durante il vertice ha presentato un documento con alcune richieste sul quale il presidente del Consiglio non si è ancora pronunciato, ma che valuterà attentamente.

Conte ha sottolineato che non permetterà più che il reddito di cittadinanza sia messo quotidianamente in discussione e che è prioritario intervenire a favore di famiglie e imprese con un intervento straordinario. “200 euro di bonus non servono – ha sottolineato l’ex premier – va tagliato il cuneo fiscale. Dobbiamo intervenire per i lavoratori e sul salario minimo”.

L’esito “positivo e collaborativo” – come lo ha definito Conte – non era del tutto scontato. Dopo il Consiglio Nazionale del M5S e poco prima dell’incontro, fonti interne al partito avevano dichiarato che la loro permanenza nel Governo sarebbe dipesa da risposte concrete, nei fatti, che verranno date ai vari punti legati alle loro richieste. L’idea che prevaleva maggiormente era che il Movimento sarebbe rimasto nel Governo ma senza offrire al premier rassicurazioni.

Il documento dei pentastellati

Noi sempre responsabili, mai voltato spalle al Paese“. Questo è l’incipit di uno dei capitoli chiave del documento consegnato dal leader del M5S al premier Mario Draghi. “Abbiamo lavorato sempre per un confronto sereno sui problemi – si legge in un passaggio – offrendo senza riserva il nostro contributo per pervenire a soluzioni utili, senza mai creare difficoltà. Non è stato questo l’atteggiamento di tutte le forze politiche di maggioranza. Abbiamo subito attacchi pregiudiziali, mancanze di rispetto, fino a subire invettive intese a distruggere la nostra stessa esistenza. C’è stata spesso indifferenza rispetto alle nostre legittime richieste”. Il documento, poi, va a toccare svariati argomenti legati alle battaglie portate avanti dai pentastellati, dal superbonus allo scostamento di bilancio, dal reddito di cittadinanza al cashback fiscale, fino alla transizione ecologica.