Era previsto per oggi l’atteso faccia a faccia tra Giuseppe Conte e Mario Draghi e invece tra i due ci sarà, per il momento, solo una telefonata preliminare. Secondo fonti governative l’incontro è stato spostato ufficialmente a lunedì.

Tra il leader del Movimento 5 Stelle e il presidente del Consiglio si è creata parecchia tensione nei giorni scorsi a causa di presunte richieste del premier che nel corso di un colloquio telefonico con Grillo avrebbe avanzato la rimozione di Conte “perché ritenuto inadeguato”.

Aria di crisi

Altro giro, altro possibile terremoto nella maggioranza che regge il governo Draghi. E anche stavolta protagonista è il Movimento 5 Stelle. Il presidente del Consiglio ha provato a gettare acqua sul fuoco smentendo qualsiasi accusa, facendo così rientrare l’allarme. Ha però compreso il momento di tensione e così ha deciso di lasciare in anticipo il vertice Nato di Madrid. La motivazione ufficiale era legata all’imminente Consiglio dei Ministri in cui si sarebbe parlato di caro bollette e assestamento di bilancio. Quella ufficiosa è che il premier italiano è dovuto correre a casa per gestire la crisi.

Le parole di commento alla vicenda di Draghi non hanno convinto il leader pentastellato tant’è che il leader dei pentastellati due giorni fa è stato ricevuto al Quirinale da Sergio Mattarella per un colloquio faccia a faccia durato circa un’ora. Fonti pentastellate hanno dichiarato che nel corso dell’incontro non si è minimamente parlato dell’ipotesi di uscire dal governo.

Gli elementi per far saltare il banco ci sarebbero, ma per ora Draghi è convinto di riuscire a far rientrare l’allarme. “I Cinque Stelle danno un contributo importante e sono certo che continueranno a darlo nei prossimi mesi – ha detto il presidente del Consiglio, rientrato da poco in Italia – Conte ha confermato che non è intenzionato ad uscire dal governo e a dare l’appoggio estero quindi mi baso su questo”. “Non ho mai pensato di entrare nelle questioni di partito”, ha dichiarato il premier.

Un leader sotto scacco

Dall’addio di Luigi Di Maio l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte sembra aver perso completamente ogni punto di riferimento. Non bastava infatti l’abbandono del Ministro degli Esteri a mettere a repentaglio la sua leadership, la questione delle armi all’Ucraina che più volte è stato terreno di scontro con l’attuale governo o il limite dei due mandati sul quale stanno dibattendo internamente al partito per sbloccare la candidatura di Cancelleri alle primarie delle elezioni regionali in Sicilia, in programma per ottobre.
Per non parlare poi delle recenti elezioni amministrative che hanno causato una debacle per il Movimento senza precedenti. A tutto questo si aggiunge la lotta interna all’esecutivo dove Conte si sente minacciato da Draghi. Questo disagio, se prolungato, potrebbe essere la goccia finale per mettere a rischio e far cadere il governo nel periodo peggiore.