La Russia ha accusato l’Ucraina di aver bombardato la centrale nucleare di Zaporizhzhia. La notizia amplifica lo scenario di crisi bellica verso scenari inediti e allarma ulteriormente la comunità internazionale.

L’avvertimento

Oggi il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui accusa formalmente l’esercito ucraino di aver attaccato il sito presso la centrale nucleare che si trova nella città di Zaporizhzhia, nell’Ucraina sud-orientale, chiedendo l’intervento degli stati alleati di Kiev per fermare una possibile escalation. 

Inoltre, il portavoce ha avvertito della potenziale pericolosità dell’attacco, il quale “potrebbe avere conseguenze catastrofiche per una vasta area, compreso il territorio europeo”. Infatti l’impianto è il più grande dello stato e uno dei maggiori in Europa, pertanto un suo possibile deterioramento sarebbe in grado di generare effetti potenzialmente disastrosi in tutta l’area, ma non solo. 

Come era prevedibile le accuse mosse da Peskov sono state rimandate al mittente da parte delle autorità ucraine, le quali in risposta hanno incolpato l’esercito russo di aver colpito e danneggiato direttamente le strutture della centrale.

Il timore

La notizia di scontri militari nei pressi di una centrale nucleare ha ovviamente generato apprensione in tutte le amministrazioni europee. Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, intervenuto in una conferenza stampa a Tokyo, ha chiesto la cessazione immediata dei conflitti nella regione, definendoli come un atto suicidale, proponendo parallelamente l’intervento dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA).

“Qualsiasi attacco alle centrali nucleari è una cosa suicida”, ha affermato Guterres, che ha aggiunto “Spero che questi attacchi finiscano. Allo stesso tempo, spero che l’AIEA possa accedere alla centrale” di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, teatro da venerdì scorso di bombardamenti i cui belligeranti russi e ucraini si sono reciprocamente accusati”.