(Adnkronos) – La 18esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia dal titolo "The Laboratory of the Future – Il Laboratorio del Futuro", curata dalla scrittrice e architetta scozzese con cittadinanza ghanese Lesley Lokko, sarà aperta al pubblico da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023, ai Giardini, all'Arsenale e a Forte Marghera. La pre-apertura avrà luogo nei giorni 18 e 19 maggio, la cerimonia di premiazione e inaugurazione si svolgerà sabato 20 maggio. Per la prima volta, con la curatrice Lesley Lokko, i riflettori sono puntati sull'Africa e sulla sua diaspora, "su quella cultura fluida e intrecciata di persone di origine africana che oggi abbraccia il mondo". E nelle ambizioni di Lokko, la Mostra Internazionale di Architettura è stata pensata "come agente di cambiamento. È impossibile costruire un mondo migliore se prima non lo si immagina", a partire dagli effetti della decolonizzazione e della decarbonizzazione.  La Mostra, divisa in sei parti, comprende 89 partecipanti, di cui oltre la metà provenienti dall'Africa o dalla diaspora africana. 63 partecipazioni nazionali organizzeranno le proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini (27), all'Arsenale (22) e nel centro storico di Venezia (14).  Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è curato dal collettivo Fosbury Architecture, formato da Giacomo Ardesio, Alessandro Bonizzoni, Nicola Campri, Veronica Caprino, Claudia Mainardi. Il titolo della mostra è "Spaziale: Ognuno appartiene a tutti gli altri".  "Nell'architettura in particolare, la voce dominante è stata storicamente una voce singolare ed esclusiva, la cui portata e il cui potere hanno ignorato vaste fasce di umanità – dal punto di vista finanziario, creativo e concettuale – come se si ascoltasse e si parlasse in un'unica lingua. La storia dell'architettura è quindi incompleta. Non sbagliata, ma incompleta", ha spiegato Lokko, autrice di dodici romanzi, tra i quali "Il mondo ai miei piedi" (Mondadori 2004).  "Ricominciamo a immaginare il futuro a partire dall'Africa", ha aggiunto Lokko che nel 2020 ha fondato ad Accra, in Ghana, l'African Futures Institute, scuola di specializzazione in architettura, mentre nel 2015 aveva creato la Graduate School of Architecture alla University of Johannesburg. L'equilibrio di genere è paritario e l'età media dei partecipanti alla Mostra è di 43 anni, mentre scende a 37 nella sezione 'Progetti Speciali della Curatrice', in cui il più giovane ha 24 anni. Il 46% dei partecipanti considera la formazione come una vera e propria attività professionale e, per la prima volta in assoluto, quasi la metà dei partecipanti proviene da studi a conduzione individuale o composti da un massimo di cinque persone. In tutte le sezioni della Mostra, oltre il 70% delle opere esposte è stato progettato da studi gestiti da un singolo o da un team molto ristretto. Tra le 63 partecipazioni nazionali, il Niger partecipa per la prima volta alla Biennale Architettura; il Panama si presenta per la prima volta da solo, nel passato partecipava come I.I.L.A. (organizzazione internazionale italo-latino americana). Torna la partecipazione della Santa Sede alla Biennale Architettura, con un proprio Padiglione sull'Isola di San Giorgio Maggiore (aveva partecipato per la prima volta alla Biennale Architettura nel 2018). "The Laboratory of the Future" inizia nel Padiglione Centrale ai Giardini, dove sono stati riuniti 16 studi che rappresentano un distillato di "forza maggiore" della produzione architettonica africana e diasporica. Si sposta poi nel complesso dell'Arsenale, con la sezione "Dangerous Liaisons (Relazioni Pericolose)" – presente anche a Forte Marghera, a Mestre – affiancata a quella dei "Progetti Speciali della Curatrice", che per la prima volta è una categoria vasta quanto le altre. In entrambi gli spazi sono presenti opere di giovani 'practitioner' africani e diasporici, i 'Guests from the Future' (Ospiti dal Futuro), il cui lavoro si confronta direttamente con i due temi della Mostra, la decolonizzazione e la decarbonizzazione, fornendo un'istantanea delle pratiche e delle modalità future di vedere e di stare al mondo. Il presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, ha dichiarato: "Un laboratorio del futuro non può prescindere da un punto di partenza preciso, da una o più ipotesi in cerca di verifica. La Curatrice Lesley Lokko parte dal suo continente di origine, l'Africa, per raccontarne tutte le criticità storiche, economiche, climatiche e politiche e per dire a tutti 'A noi è già successo molto di quanto sta accadendo al resto del mondo. Confrontiamoci per capire dove si è sbagliato finora e come va affrontato il futuro'. È un punto di partenza che invoca l'ascolto di fasce di umanità lasciate fuori dal dibattito, e apre a una molteplicità di lingue zittite per molto tempo da quella che si considerava dominante di diritto in un confronto vitale e improcrastinabile". "Io credo che questo sia il vero compito della Biennale di Venezia come istituzione, e non solo per quanto riguarda l'Architettura – ha aggiunto Cicutto – Da qui dobbiamo partire per cogliere l'occasione che ci consenta di fare un salto di qualità anche nell'approccio verso tutte le altre discipline". Per la prima volta in assoluto la Biennale Architettura include la Biennale College Architettura, che si svolgerà dal 25 giugno al 22 luglio 2023. Nel corso di quattro settimane di programma didattico, quindici docenti internazionali – Samia Henni, Marina Otero, Nana Biamah-Ofosu, Thireshen Govender, Lorenzo Romito, Jacopo Galli, Philippa Tumumbweinee, Ngillan Gbadebo Faal, Rahesh Ram, Guillermo Fernandez-Abascal, Urtzi Grau, Samir Pandya, Alice Clancy, Sarah de Villiers e Manijeh Verghese – lavoreranno con cinquanta tra studenti, laureati, accademici e professionisti emergenti provenienti da tutto il mondo e selezionati da Lesley Lokko attraverso un processo di open call. Alla chiusura del bando, il 17 febbraio, sono pervenute 986 candidature. Ángel Borrego Cubero girerà un documentario dedicato all'esperienza formativa, che verrà pubblicato nel mese di ottobre di quest'anno. Nel mese di luglio si unirà al College un gruppo internazionale di critici. Il programma di "The Laboratory of the Future" è arricchito dal Carnival, un ciclo di incontri, conferenze, tavole rotonde, film e performance durante i sei mesi di mostra, volti a esplorare i temi della Biennale Architettura 2023. La Biennale di Venezia e il Victoria and Albert Museum di Londra presenteranno per il settimo anno consecutivo il Progetto Speciale al Padiglione delle Arti Applicate (Arsenale, Sale d'Armi A) dal titolo "Modernismo tropicale: Architettura e Potere in Africa occidentale", a cura di Christopher Turner insieme a Nana Biamah-Ofosu e Bushra Mohamed. La mostra è realizzata in collaborazione con l'Architectural Association di Londra e la Kwame Nkrumah University of Science and Technology di Kumasi.  Il catalogo ufficiale, dal titolo "The Laboratory of the Future", è composto di due volumi. Il Volume I è diviso in diverse sezioni dedicate agli appuntamenti di Carnival e ai Progetti Speciali della Curatrice. Due sezioni sono riservate alla Mostra Inter­nazionale curata da Lesley Lokko, rispettivamente intito­late "Force Majeure" e "Dangerous Liasons". Ciascun progetto esposto in Mostra è accompagnato da un testo critico di approfondimento e da un apparato iconografico che completa la presentazione del lavoro sviluppato dai Partecipanti. Una parte del volume è dedicata alla prima edizione della Biennale College Architettura. Il volume è arricchito da una serie di saggi sui temi della Mostra e da un dettagliato regesto delle opere esposte. Il Volume II presenta le Partecipazioni Na­zionali e gli Eventi Collaterali: include una serie di testi corredati da immagini che approfondiscono gli interventi proposti dai Padiglioni, ai Giardini e all'Arsenale e dalle Mostre collaterali in diverse sedi a Venezia. L'identità grafica della Biennale Architettura 2023 e il design delle pubblicazioni sono a cura di Die Ateljee – Fred Swart. I volumi sono pubblicati da Edizioni La Biennale di Venezia. (di Paolo Martini) —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)