Le sanzioni? Un’arma a doppio taglio che ferisce chi le impone. Ad assicurarlo è Vladimir Putin che con le sue ultime dichiarazioni dàuna stoccata all’Occidente.

Le sanzioni contro la Russia “sono folli e sconsiderate, il loro scopo è schiacciare l’economia della Federazione russa ma non hanno funzionato”. Queste le parole del presidente russo al forum economico di San Pietroburgo. Esse “sono un’arma a doppio taglio che spesso colpisce di più chi le introduce” e la dimostrazione è che “nei Paesi europei si sono aggravati i problemi economici e sociali”.

Un rischio calcolato per l’Europa, che però fatica a reagire all’aumento dei prezzi del gas e dell’elettricità. Cresce anche il costo dei carburanti, mentre la Bce si è vista costretta ad alzare i tassi di interesse. Tutto ciò, con un’enorme ricaduta sulle famiglie e sulle imprese.

Secondo Putin ci sarebbe una rivoluzione irreversibile in atto nel mondo. “Gli Stati Uniti”, però, “non si sono accorti che negli ultimi decenni si sono creati diversi altri centri, con modelli di sviluppo proprio che hanno diritto a essere protetti. È una rivoluzione – ha scandito Putin – . Cresce il ruolo dei Paesi che si sviluppano in modo dinamico e progressivo i cui interessi non possono più essere ignorati, credendo che tutto tornerà come prima”, ha aggiunto.

L’attuale situazione in Europa “porterà a un’ondata di radicalismo e in prospettiva ad un cambiamento di élite”. La Russia non ha alcuna intenzione di isolarsi, nonostante l’Occidente voglia che “scelga la strada dell’autoisolamento”, ha assicurato Putin. Al contrario, ha affermato, la Russia “aumenterà” il suo impegno “con tutti coloro che sono interessati”. Tra questi il presidente cinese Xi Jinping definito da Putin “un amico in tutti i sensi”.

Von der Leyen: dare Ucraina status di Paese candidato Ue

La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, intanto, ha aperto alla candidatura dell’Ucraina all’ingresso nell’Unione Europea. “Oggi abbiamo adottato la raccomandazione al consiglio di dare all’Ucraina una prospettiva europea e lo status di candidato all’ingresso nell’Unione”, ha detto.

“L’Ucraina ha chiaramente dimostrato l’aspirazione e l’impegno del Paese di essere all’altezza degli standard europei”. Si tratta di “una democrazia parlamentare molto solida, che vanta un’amministrazione eccellente. L’Ucraina ha mostrato di avere un livello di deficit solido prima della guerra: Ha già compiuti passi importanti per essere un’economia di mercato funzionale”, ha spiegato.

Tuttavia, ha richiesto che il Paese faccia importanti riforme per adeguarsi agli standard europei. Finché ciò avvenga, però, potrebbero volerci decenni come nel caso della Croazia che ha dovuto attendere dieci anni prima che la sua richiesta venisse accolta.

Johnson a sorpresa a Kiev incontra Zelensky

Boris Johnson ha fatto visita al presidente ucraino Volodymir Zelensky. All’indomani della missione congiunta dei leader europei Mario Draghi, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Klaus Iohannis, il primo ministro britannico si è recato a Kiev a sorpresa.

“La mia visita oggi, nel mezzo di questa guerra, è per mandare un messaggio chiaro e semplice al popolo ucraino: il Regno Unito è con voi e sarà con voi fino a quando non vincerete”, ha assicurato Johnson a Zelensky. “I soldati ucraini che lanciano missili britannici in difesa della sovranità della vostra nazione lo fanno anche in difesa delle stesse libertà che noi diamo per scontate. Ecco perché ho offerto al presidente Zelensky un nuovo importante programma di addestramento militare che potrebbe cambiare l’equazione di questa guerra, sfruttando quella che è la forza più potente: la determinazione ucraina di vincere”.

Il governo britannico, riferisce una nota riportata dal Guardian, è pronto a lanciare un’importante operazione per addestramento delle forze armate ucraine, fino a 120.000 soldati ogni 120 giorni.