Nel processo per l’omicidio di Willy Duarte, avvenuto a Colleferro nella notte tra il 5 e 6settembre 2020, i pm della procura di Velletri Giovanni Taglialatela e Francesco Brando hanno chiesto l’ergastolo per i fratelli Bianchi e 24 anni a Francesco Belleggia e a Mario Pincarelli. A questi ultimi sono state riconosciute le attenuanti generiche; insussistente, invece,  l’aggravante dei motivi abietti per tutti e quattro gli imputati.

“Una aggressione becera messa in atto da quattro individui in danno di un ragazzino. Pensiamo che questo sia un omicidio doloso, volontario e non preterintenzionale”. Queste le parole del pm all’inizio della requisitoria, davanti alla Corte d’Assise di Frosinone. Nel processo i comuni di Artena, Colleferro e Paliano, costituiti parte civile, hanno richiesto 50mila euro come azione risarcitoria; 300mila euro ciascuno, invece, è l’ammontare chiesto per la madre, il padre e la sorella del ragazzo morto.

“Voglio solo giustizia per mio figlio”, ha commentato la mamma del giovane di Paliano aggiungendo che “Non so se la richiesta delle pene sia giusta o meno. Non ho competenze per dire se giusto o sbagliato. Deciderà il giudice”. L’avvocato di Marco e Gabriele Bianchi, al termine della sessione, ha commentato che è stata “una requisitoria che non ha tenuto conto di tanti elementi emersi nel dibattimento. Noi lo dimostreremo con i fatti”.

In aula la ricostruzione dei fatti

Nell’aula della Corte d’Assise sono stati ricostruiti i fatti che hanno portato alla morte di Willy Monteiro Duarte. Quella notte l’iniziativa è partita da Marco e Gabriele Bianchi, rinforzata in un secondo momento da Belleggia e Pincarelli. Il sostituto procuratore Brando ha parlato di “una aggressione diretta alla prima persona che si sono trovati davanti. Nemmeno i Bianchi sanno a chi, e come hanno colpito. Dovevano solamente dimostrare la loro bravura tecnica. Ecco perché dico che la morte di Willy è un caso e poteva capitare a chiunque”. Il pm ha inoltre fatto riferimento alla MMA, arte marziale pratica dai due fratelli accusati dell’omicidio i cui colpi, dati con violenza, causano lesioni molto gravi. Il ragazzo di Paliano è stato colpito a tradimento ed è morto senza neanche avere la possibilità di difendersi contro la “follia lucida del branco”.