Il Partito Conservatore di Johnson paga dazio alle urne. Ieri nel Regno Unito ci sono state le elezioni amministrative locali e, come previsto nelle ultime settimane dai sondaggi, i Tories stanno raccogliendo esiti piuttosto negativi. Lo spoglio è ancora in corso, ma il Partito Conservatore del premier inglese ha perso seggi in distretti e aree che tradizionalmente lo sostenevano, in alcuni casi da decenni.

Le cause della débâcle elettorale

Non è poi così difficile andare ad indagare sulle cause che hanno portata alla sonora sconfitta dei conservatori. A pesare sembrano essere stati sia l’aumento del costo della vita che lo scandalo delle feste organizzate a Downing Street, nella residenza del primo ministro, in violazione delle restrizioni del primo lockdown. A gettare benzina sul fuoco, poi, ci ha pensato lo stesso Johnson che nelle ultime sedute in Parlamento ha spudoratamente mentito sulla questione partygate. E gli elettori non glielo hanno perdonato.

Cadono le roccaforti dei Tories

Simbolo di questa disfatta è Wandsworth. Il Partito conservatore britannico ha perso a favore dei laboristi il collegio elettorale del quartiere londinese che controllava dal 1978. “La perdita di Wandsworth per Boris Johnson è monumentale”, dichiara una fonte laborista. “Questo collegio era il gioiello nella corona dei conservatori (dai tempi di Margareth Thatcher). Gli elettori di Wandsworth hanno riposto la loro fiducia nel cambiamento che il Partito laborista di Keir Starmer rappresenta”. Cade nelle mani del Labour Party anche Barnet, roccaforte Tory dal 1964, e il distretto di Westminster, uno dei più importanti e centrali di Londra, dove i laburisti hanno ottenuto la maggioranza dei seggi.

Per il Partito Laburista le elezioni locali sembrano essere andate bene soprattutto a Londra, senza particolari conquiste nel resto del paese dove hanno mantenuto i seggi conquistati nella precedente tornata elettorale. Si attendono i risultati certi dello spoglio in Scozia e Galles, mentre Boris Johnson dovrà fare i conti in primis con i membri del suo partito che più volte si erano dimostrati ostili nei confronti del loro stesso premier.