Quella andata in scena è stata una semifinale d’andata entusiasmante come non se ne vedevano da tempo in Champions League. Il Manchester City di Pep Guardiola e il Real Madrid di Carlo Ancelotti si sono affrontati a viso aperto e questa battaglia tra le due formazioni verrà ricordata a lungo per le emozioni, il bel calcio espresso, i colpi geniali dei numerosi talenti in campo, ma anche per gli errori e le disattenzioni di entrambe le difese. Nonostante il 4-3 per i Citizens, la qualificazione per la finale è ancora tutta in bilico.

Il Manchester City domina

Per quasi tutti i 90 minuti è il Manchester City a fare la partita. De Bruyne e i suoi compagni sembrano particolarmente ispirati, ma riescono a mettere a segno molto meno di quanto creano. La difesa del Real Madrid senza Casemiro sembra completamente spaesata e in balia dell’avversario. Apre le marcature De Bruyne dopo 73 secondi; il 2-0 arriva con Gabriel Jesus e il tabellino avrebbe potuto essere ancora più pesante se Foden e Mahrez avessero sfruttato le loro occasioni. Il Real Madrid prende fiato con il solito Benzema che sigla il 2-1 e il City inizia a vacillare.

Real Madrid ancora in difficoltà

Nel secondo tempo ci si aspetta la reazione della squadra di Ancelotti, invece sono sempre i padroni di casa a dettare un ritmo asfissiante. Dopo svariati tentativi, arriva il 3-1 di Phil Foden. La partita sembra sempre più indirizzata, ma il Real nonostante un gioco non brillante si fa trovare pronto a sfruttare ogni piccola indecisione degli avversari. Vinicius sigla il 3-2, correndo palla al piede per tutta la metà campo avversaria, complice anche uno sciagurato Fernandinho. Finale elettrizzante con la rete superba di Bernando Silva e il rigore segnato da Benzema qualche minuto dopo per il definitivo 4-3. Il gol di scarto è un vantaggio minimo per il Manchester City che si prende la vittoria, meritando sicuramente qualcosa in più, e che al Bernabeu dovrà ripetere la prestazione spumeggiante dell’andata, ma con meno disattenzioni.