La guerra in Ucraina si combatte con ogni arma a disposizione. Dopo il ricatto energetico è la volta di quello alimentare. Data l’impossibilità di far uscire i cereali dai porti ucraini, l’alternativa è il treno. Proprio nelle scorse ore, infatti, è arrivato in Lituania il primo convoglio ferroviario carico di grano, unico modo per aggirare nella maniera più veloce possibile il blocco imposto dall’esercito di Mosca nei porti sul Mar Nero. Nel frattempo, arriva l’ennesimo ricatto dal Cremlino che è disposto a far uscire i mercantili carichi di generi alimentari in cambio di una parziale revoca delle sanzioni. L’Occidente continua ad essere ostaggio di Putin.

Il blocco del grano ucraino aumenta il rischio di carestia nel mondo

Prima dell’invasione russa, l’Ucraina era considerato il paniere del mondo, esportando 4,5 milioni di tonnellate di prodotti agricoli al mese. Il 95% dell’export viaggiava attraverso i porti ucraini, che ora però sono presi d’assalto dall’esercito russo. In particolare, con la conquista di Mariupol, Berdiansk e precedentemente di Kherson, il flusso di merci agricole che raggiunge ogni parte del mondo è completamente bloccato. Le Nazioni Unite hanno lanciato l’allarme stimando che sono almeno 27 milioni le tonnellate di grano bloccate nei porti del Paese in guerra. Nel mondo le persone che rischiano di non avere cibo a sufficienza sono aumentate da 440 milioni a 1,6 miliardi. Di questi, 250 milioni sono sull’orlo della fame. Secondo Coldiretti a farne le spese saranno oltre 50 Stati, appartenenti soprattutto al continente africano e asiatico, la cui popolazione non sarà in grado di sostenere l’aumento esponenziale dei prezzi di grano e riso. Per scappare dalla carestia si ipotizza che migliaia di persone si riverseranno in altri Paesi mettendo in moto flussi migratori difficili da controllare. A fronte di queste allarmanti previsioni, diventa sempre più urgente escogitare un piano per la pace necessario per scongiurare anche una crisi alimentare su scala globale senza precedenti.

Kiev denuncia il furto di grano

Nelle scorse ore sono circolati video diffusi dalla CNN in cui venivano mostrati mercantili russi attraccati nel porto di Sebastopoli accanto a silos contenenti grano. L’ipotesi di Kiev e anche di Bruxelles è che la Russia stia rubando il grano per rivenderlo all’estero. Il ministro degli esteri ucraino Kuleba, quindi, ha lanciato un appello a tutte le nazioni per convincerle a non comprare il grano rubato ed essere, così, “complici dei crimini dei russi”. Nel frattempo la Cina si è fatta avanti proponendo una possibile soluzione per risolvere  la questione delle merci agricole, un “canale verde” per l’export di grano da parte di Ucraina e Russia. Ne ha discusso telefonicamente il ministro degli Esteri Wang Yi con l’omologa tedesca Annalena Baerbock, dicendosi “disposto a mantenere la comunicazione con tutte le parti” coinvolte.