Secondo giorno di lavoro presso lo Schloss Elmau (Baviera) per i leader del G7. Momento clou della mattinata è stato l’intervento del presidente ucraino Zelensky che in call con i colleghi di Stati Uniti, Germania, Francia, Italia, Regno Unito, Canada e Giappone ha chiesto sostegno su 5 punti: sistemi antiaereo di difesa, sicurezza, esportazioni di grano, sanzioni e ricostruzione. Il presidente ucraino si è rivolto al G7 chiedendo loro di lavorare per imporre un tetto al prezzo del petrolio russo, rafforzando le sanzioni contro la Russia, e di fare il massimo per porre fine alla guerra entro la fine dell’anno.

Nella dichiarazione congiunta rilasciata al termine della riunione del G7, si legge: “Noi siamo impegnati ad aiutare l’Ucraina per la fine della guerra della Russia, a mantenere la sovranità e l’integrità territoriale, a difendersi e a scegliere il suo futuro”. Le sette potenze mondiali, inoltre, si impegnano nel proseguo del coordinamento per provvedere a materiale, training, logistica, intelligence e supporto economico per istruire le forze armate ucraine.

G7, l’obiettivo è colpire le entrate della Russia

Nel corso del vertice tedesco il presidente Usa, Joe Biden, ha reso noto che il suo intento è quello di  aumentare i dazi su 570 gruppi di merci russe per un valore di 2,3 miliardi di dollari. Secondo la Casa Bianca, i leader del G7 hanno concordato che il denaro raccolto dai dazi commerciali più elevati imposti alle esportazioni russe sia utilizzato per gli aiuti all’Ucraina.

Gli Usa di Biden e l’Unione Europea rappresentata al vertice da Ursula Von der Leyen hanno inoltre concordato di lavorare congiuntamente nei prossimi mesi per la riduzione delle entrate russe provenienti dal mercato energetico. “Passi importanti, necessari e immediati” che però rappresentano una sfida difficile per tutti gli Stati. Nel mirino, anche le entrate russe proveniente dall’oro.

Clima e salute al centro dell’incontro con i Paesi emergenti

Dopo aver discusso a fondo delle prossime mosse da attuare contro la Russia e in favore dell’Ucraina, sia sul piano bellico che energetico e alimentare, nella seconda parte della giornata i leader del G7 si sono confrontati con i Paesi emergenti invitati dalla presidenza tedesca. Presenti a Elmau il presidente indiano Narendra Modi, con quello indonesiano Joko Widodo, detto Jokowi, con il senegalese Macky Sall, il sudafricano Cyril Ramaphosa, l’argentino Alberto Angel Fernandez e i vertici dell’Wto, la direttrice Ngozi Okonjo-Iweala, e dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Con i leader dei Paesi emergenti si è parlato principalmente di salute, dei cambiamenti climatici, del ruolo chiave delle energie rinnovabili e della necessità di coordinamento per rispettare gli obiettivi sul clima.