È in corso a Bali il G20 dei ministri degli Esteri. L’agenda ruota in particolare sulle modalità di contrasto alle possibili conseguenze del conflitto russo-ucraino. In dissenso con gli interventi della giornata, il ministro degli esteri Lavrov ha abbandonato prematuramente il meeting.

Lavrov se ne va

Il responsabile della diplomazia russa Serghei Lavrov ha già lasciato il forum, nonostante in mattinata avesse aperto alla possibilità di sbloccare la trattativa sulle riserve alimentari ucraine. Le cause del gesto pare siano state due: la decisione di Blinken di non incontrarlo personalmente e il tono degli interventi del giorno, giudicati dal ministro come eccessivamente filo-occidentali.

“Se l’Occidente non vuole che si svolgano colloqui, ma desidera che l’Ucraina sconfigga la Russia sul campo di battaglia, poiché sono state espresse entrambe le opinioni, allora, forse, non c’è nulla di cui parlare con l’Occidente”, ha detto ai giornalisti prima di andarsene.

Grano e gas i temi centrali

La guerra in Ucraina sta creando degli smottamenti globali soprattutto dal punto di vista economico e alimentare. Il blocco delle riserve di grano ucraino e la minaccia di interrompere le forniture di gas verso i paesi europei ha proiettato l’economia globale in uno scenario potenzialmente recessivo.

Dall’inizio del conflitto le forze diplomatiche internazionali si stanno mobilitando alla ricerca di una soluzione pacifica e vantaggiosa per tutti. In tal senso non è un caso che le prime dichiarazioni ufficiali emerse vertano su questo tema.

“È nostra responsabilità porre fine alla guerra prima o poi e risolvere le nostre divergenze al tavolo dei negoziati, non sul campo di battaglia” ha dichiarato la ministra degli Esteri indonesiana Retno Marsudi in apertura del forum.

Simili le parole del Segretario di Stato americano Anthony Blinken, che ai microfoni dei giornalisti a margine del vertice ha dichiarato: “Quello che abbiamo sentito oggi è un forte coro da tutto il mondo, non solo dagli Stati Uniti, ma da tutto il mondo sulla necessità di porre fine all’aggressione in Ucraina”

Più duri sono stati gli interventi dei ministri degli Esteri tedesco e italiano. Annalena Baerbock ha aspramente criticato il comportamento russo nel conflitto con l’Ucraina, mentre Luigi Di Maio si è soffermato sull’esigenza di sbloccare i flussi di grano, chiedendo alla Federazione Russa di non ostacolare le trattative in corso con la mediazione dell’Onu e della Turchia.