Il panorama italiano dell’informazione sta cambiando gradualmente. Lo evidenzia il Digital News Report 2022 diffuso dal Reuters Institute for the Study of Journalism che ogni anno conduce l’analisi sulle piattaforme giornalistiche e sul consumo di informazione effettuata su oltre 93.000 utenti in 46 Paesi.

Lo studio di quest’anno sottolinea che in Italia è in atto una vera svolta “culturale” quando si tratta di scegliere lo strumento attraverso cui informarsi. Infatti la tv, media tradizionale per eccellenza quando si tratta di canali di informazione, sta perdendo terreno e lascia spazio al web, ormai il mezzo più utilizzato per fruire le notizie. A testimoniare questo cambiamento c’è il sito di Fanpage che è il portale informativo più consultato dagli utenti. Altro dato peculiare del contesto italiano è che le piattaforme social sono molto utilizzate per venire a conoscenza di fatti e notizie. Il 45% dei consumatori di informazione si affida a Facebook per la ricerca di news. Nonostante questa particolarità del web, i livelli di consumo dell’informazione sono bassi rispetto agli anni precedenti anche se gli italiani tendono a seguire volentieri i trend del momento come i podcast, un mercato che si sta espandendo velocemente.

I contenuti informativi testuali rimangono i preferiti dagli italiani. Tra le testate giornalistiche italiane considerate più affidabili troviamo: Ansa, Sole 24 Ore, SkyTG24, Corriere della Sera e Tg La7. Nei media offline la fiducia rimane salda per i telegiornali Rai, seguiti da Tg Mediaset e Tgcom24.

Digital News Report 2022, cala la fiducia degli utenti

Il sistema dell’informazione globale è a un bivio. Il report infatti sottolinea che l’industria dell’informazione sta perdendo l’affidabilità degli utenti. I consumatori di news stanno perdendo fiducia e attenzione determinando il netto calo della fruizione di media tradizionali che non viene compensato dall’online e dai social. Il 38% delle persone intervistate evita in parte o del tutto le notizie, constatando un evidente calo di interesse nella stragrande maggioranza dei Paesi inseriti nel sondaggio come Argentina, Brasile, Spagna e Regno Unito. Le nazioni dell’Europa centro-occidentale sono invece in controtendenza o comunque qui il calo si avverte di meno. La Finlandia è il Paese con i livelli di fiducia complessivi più alti (69%), mentre gli Stati Uniti hanno il punteggio più basso (26%) insieme alla Slovacchia.

I motivi di questa perdita di interesse sembrano essere chiare: gli intervistati ritengono si parli troppo di politica e covid per il 43%, che le notizie abbiano un effetto negativo sul loro umore (36%), che ci siano troppe notizie (29%) o che i contenuti divulgati dalle testate giornalistiche non siano abbastanza imparziale per il 29%. Il 16%, infine, dichiara di non saperci cosa fare con l’informazione.