Lo scontro politico tra Draghi e le forze di governo sul tema delle concessioni balneari va avanti ormai da mesi. Il tema è stato affrontato oggi in Senato, con la riunione di maggioranza, su input del ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. Dall’incontro è emersa la volontà unanime dei gruppi di cominciare a votare in Commissione. I partiti sembra che vogliano evitare che si ponga la fiducia sul testo base.

La posizione dell’Unione Europea

“L’uso delle concessioni pubbliche per i beni pubblici, come le spiagge, non è stato ottimale. Ciò implica una significativa perdita di entrate con queste concessioni rinnovate automaticamente per lunghi periodi e con tassi al di sotto dei valori di mercato”. Questo è stato scritto in un rapporto della Commissione Europea sull’Italia. Insieme a questo la sollecitazione, di cui ormai siamo a conoscenza da tempo, di effettuare al più presto riforme in materia fiscale, tributaria e di concorrenza. Le divergenze all’interno del governo hanno rallentato questo percorso e sulla questione dei balneari il punto di incontro non sembra trovarsi.

L’attacco della Meloni

In occasione di un comizio a Frosinone Giorgia Meloni si è espressa, tra le altre cose, sul tema delle concessioni balneari. “Draghi difenda interessi Italia” e continua “a me non torna perché il governo non faccia come sta facendo la Spagna o il Portogallo, che hanno prorogato le concessioni”. Citando l’articolo 11 della Costituzione italiana aggiunge “la Costituzione italiana dice, all’articolo 11, che l’Italia cede la propria sovranità in condizione di parità con gli altri Stati” e puntualizza “io posso seguire una direttiva europea se vale per tutti, non se a me ricattate e gli spagnoli e i portoghesi fanno come vogliono”.

L’ira degli imprenditori

Con lo spettro di vedere cancellate le concessioni da gennaio 2024 si avvia la stagione estiva più incerta per gli imprenditori di questo settore. Con l’arrivo del caldo anticipato molte zone d’Italia hanno cominciato a vedere le prime affluenze sui litorali. Con l’incertezza sulle concessioni però sono molti i dubbi sugli investimenti e sul rinnovo degli stabilimenti. Claudio Del Giudice, presidente regionale del Sib-Confcommercio Sardegna, in un duro sfogo attacca l’incertezza che c’è su questo tema. “Zero investimenti. Bloccati i rifacimenti di ristoranti e cabine, bloccati gli acquisti di attrezzature nuove come sdraio e ombrelloni. Molti hanno rimandato indietro gli ordini. Una devastazione dal punto di vista economico”. La necessità di fare chiarezza sul tema è di vitale importanza per un settore che vorrebbe capire come affrontare le spese per i prossimi anni, “le concessioni andranno a gara, se non cambiano le cose. Noi stiamo facendo le nostre mosse, preparando dei ricorsi, ma confidiamo nelle decisioni dell’Europa più che in quelle italiane. Altrimenti dall’oggi al domani il 35 per cento del turismo balneare andrà a gambe all’aria” conclude Del Giudice.