La delegazione dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) è arrivata ieri a Kiev da Vienna e da domani darà inizio all’ispezione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che durerà fino a domenica. Il sito, militarmente occupato dai russi, è al centro da settimane dell’attenzione della comunità internazionale, che è in allerta per il corretto svolgimento delle operazioni di controllo.

La missione

Il team tecnico in missione a Zaporizhzhia è guidato dal Direttore Generale dell’AIEA Rafael Grossi ed è composto da tredici membri di diverse nazionalità. Nel team sarà presente anche l’ingegnere italiano Massimo Aparo, ingegnere nucleare e vice direttore generale dell’Agenzia. Esclusi, come esplicitamente richiesto da Mosca, i tecnici di nazionalità inglese o americana, probabilmente per ragioni di intelligence o per il timore di giudizi non imparziali sullo stato della centrale.

L’attenzione della comunità internazionale sulla visita è, come prevedibile, massima. Essendo un’area totalmente controllata dalle forze russe, il G7 ha esplicitamente chiesto, in un comunicato stampa ufficiale, che i tecnici dell’AIEA abbiano un accesso libero, trasparente e sicuro a tutti i locali della centrale. “Il personale dell’Aiea deve poter accedere a tutti gli impianti nucleari in modo tempestivo, sicuro e senza impedimenti e impegnarsi direttamente e senza interferenze con il personale ucraino responsabile del funzionamento di tali impianti”, si legge nel testo. 

Sulla missione si è pronunciato anche il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, ieri in visita a Stoccolma, che ha dichiarato che “questa missione sarà la più difficile nella storia dell’AIEA non solo per gli attacchi della Russia sul terreno, ma anche per il modo sfacciato con cui Mosca sta cercando di legittimare la propria presenza.”

Gli attacchi

Nel frattempo il sito della centrale di Zaporizhzhia è stato ancora interessato da bombardamenti che i russi imputano all’esercito ucraino. Secondo quanto riferito da Vladimir Rogov, rappresentante filorusso della regione, gli attacchi avrebbero colpito il tetto dell’edificio nel quale viene immagazzinato il carburante necessario al corretto funzionamento dei reattori. Nonostante non si possa sapere con certezza se gli attacchi siano effettivamente da imputare agli ucraini, alcune immagini satellitari rese pubbliche dalla Cnn mostrerebbero che i danni all’edificio sono reali.

Secondo gli amministratori filorussi di Energodar, la città dove sorge la centrale, l’azione sarebbe stata condotta con il fine di ostacolare la missione dell’AIEA. Per tale motivo, il Ministero degli Esteri russo ha accusato l’amministrazione ucraina di fare “terrorismo nucleare”.