Mancano meno di 48 ore all’apertura delle urne prevista per domenica 25 alle ore 7.00. I partiti stanno concludendo la loro campagna elettorale in piazza con i sostenitori. Non mancano però le polemiche prima del silenzio. Protagonista è la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Terremoto Von der Leyen

Le ultime ore, comunque, continuano ad essere incandescenti per le dichiarazioni tra le parti politiche e le esternazioni provenienti dall’Europa. Sul banco degli imputati è finita nelle ultime ore Ursula Von der Leyen dichiarando che “se le elezioni in Italia dovessero andare male” l’UE avrebbe già pronti degli strumenti per affrontare la situazione, come accaduto per Polonia e Ungheria. Durissima la reazione del leader della Lega, Matteo Salvini. “Si tratta di una squallida minaccia, un’ invasione di campo non richiesta. La signora rappresenta tutti gli europei, il suo stipendio è pagato da tutti noi, si è trattata di una disgustosa e arrogante minaccia”.

Più soft il commento di Enrico Letta: “Penso che sicuramente chiarirà, perché la sua frase si presta ad ambiguità. Von der Leyen viene dallo stesso partito del quale fanno parte Berlusconi e Tajani, non è che stiamo parlando di una pericolosa comunista”.

Mentre gli eurodeputati della Lega Marco Zanni, presidente del gruppo ID, e Marco Campomenosi hanno presentato un’interrogazione alla Commissione europea sulle frasi della presidente, è arrivata la replica da Bruxelles per cercare di alleggerire i toni: “Penso che sia assolutamente chiaro che la presidente von der Leyen non è intervenuta nelle elezioni italiane quando ha parlato di strumenti e ha fatto riferimento a procedure in corso in altri Paesi. La Commissione UE lavorerà con tutti”.

Anche Berlusconi nell’occhio del ciclone pre-voto

Non c’è pace neanche per il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che ieri sera in tv ha fatto delle dichiarazioni su Putin e l’Ucraina che hanno lasciato interdette molti osservatori italiani e internazionali. “Putin è stato spinto dalla popolazione russa, dal suo partito, dai suoi ministri a inventarsi questa operazione speciale — ha detto il Cavaliere —  per cui le truppe russe dovevano entrare, in una settimana raggiungere Kiev, sostituire con un governo di persone perbene il governo di Zelensky e in un’altra settimana tornare indietro. Invece hanno trovato una resistenza imprevista e imprevedibile da parte delle truppe ucraine che poi sono state anche foraggiate con armi di tutti i tipi da parte dell’Occidente. Ora la guerra è oltre i 200 giorni, ogni giorno aumentano i morti, la situazione in Ucraina è diventata molto difficile da tenere sotto controllo perché – non ho capito nemmeno perché – le truppe russe si sono sparse in giro per l’Ucraina mentre secondo me dovevano soltanto fermarsi intorno a Kiev”.

Inevitabili le polemiche intorno a queste dichiarazioni, interpretate come l’ennesimo tentativo di Berlusconi di “difendere” l’amico Putin. Il leader di Forza Italia però ha voluto spiegare meglio il senso delle sue parole: “Forse sono stato frainteso, facevo solo il “cronista” riferendo il pensiero di altri. L’aggressione all’Ucraina è ingiustificabile e inaccettabile, la posizione di Forza Italia chiara e netta: non potremo mai in nessun modo e per nessuna ragione rompere la nostra partecipazione all’Unione europea e all’Alleanza atlantica”.