Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha avvertito che il nostro Paese sperimenterà nel corso del prossimo anno una condizione economica non tecnicamente recessiva, ma con un tasso di crescita generale pari allo zero. Il dato è il risultato di un sostanziale rallentamento dell’economia, causato dalle conseguenze inflative dovute all’azione combinata degli effetti della guerra in Ucraina e l’uscita dalla recente pandemia da Covid-19.

L’intervento

Visco è intervenuto durante una conferenza stampa indetta a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale (FMI), a Washington. Le sue parole hanno restituito un’immagine sostanzialmente chiara di quello che con ogni probabilità sarà lo scenario che l’economia italiana si troverà ad affrontare nel corso del 2023.

Secondo il governatore della Banca d’Italia, “per l’anno prossimo sarà molto difficile andare molto meglio di come noi pensiamo, cioè vicino a una crescita sostanzialmente nulla. Questi mesi fino all’estate sono andati molto meglio nonostante gli effetti gravissimi dell’aumento del prezzo dell’energia. È evidente che non puoi avere una politica di bilancio ad ampio spettro quando hai un debito pubblico come quello che abbiamo noi. Quindi bisogna fare molta attenzione e questo è il punto cruciale”. 

La causa di tale generale rallentamento sarebbe da ricercarsi in due fattori principali, l’aumento dei prezzi a sfavore del potere d’acquisto e lo storico problema del debito pro capite, attualmente al 134% del Prodotto Interno Lordo. Tuttavia, per porre un limite alla svalutazione progressiva del denaro circolante, il governatore ha fatto intendere come la soluzione non sia da ricercarsi nell’azione per così dire contenitiva delle banche centrali.

“La politica monetaria non può sostenere l’economia come ha fatto durante la pandemia e deve essere molto attenta a evitare che ci siano spirali fra prezzi e prezzi, prezzi e salari, e che le aspettative di inflazione non tendano a salire perché queste si portano dietro i tassi. In questo senso la politica monetaria normalizza rapidamente in modo da poter essere più tranquilli però il costo per l’economia c’è, è una tassa questa e bisogna evitare che questa tassa sia in grado di generare movimenti al rialzo di tutti i prezzi”, ha affermato Visco.