L’Inflation Reduction Act è stato approvato ieri al Senato e ora va all’esame della Camera. Si tratta di uno degli investimenti più corposi della storia americana e prevederà interventi sostanziali a sostegno dell’economia reale statunitense e per la lotta al cambiamento climatico.
Il provvedimento
Nonostante le trattative per l’approvazione del provvedimento siano state lunghe e con diversi ridimensionamenti, ieri il Senato ha approvato con 51 voti a favore e 50 contrari. Significativo il fatto che il voto che ha garantito il raggiungimento della maggioranza assoluta sia stato quello della vice presidente Kamala Harris. Ora la palla passa alla Camera dove l’approvazione definitiva non dovrebbe incontrare eccessive difficoltà.
Il maxi piano proposto dall’amministrazione Biden prevede una serie di misure volte a contrastare l’aumento dell’inflazione tramite l’abbassamento del deficit, il ridimensionamento del costo delle ricette mediche e la promozione di politiche attive per la riduzione dei consumi energetici. Limitatamente a questo ultimo punto, negli Usa non si era mai visto un intervento così corposo per il contrasto al cambiamento climatico il quale, si ricorda, è uno degli argomenti cardine del programma elettorale di Biden. Anche se la richiesta iniziale era di tre triliardi di dollari, nella sua forma conclusiva il provvedimento costerà quasi 800 miliardi.
L’approvazione dell’atto è una vittoria per i democratici statunitensi che, a tre mesi dalle elezioni di metà mandato, sperano in una modifica del trend negativo del consenso nei sondaggi. Il risultato positivo si va infatti ad aggiungere ai recenti successi in politica estera dopo l’uccisione del capo di Al Qaida Ayman al-Zawahiri.
Grande soddisfazione ha espresso il Presidente Joe Biden il quale, dopo aver ringraziato i democratici in Senato per essersi schierati a favore delle esigenze delle famiglie americane, ha affermato che il piano “riduce il deficit e i costi per le famiglie. Ed effettua il maggiore investimento della storia nel combattere la crisi esistenziale del cambiamento climatico”.