Il Washington Post riporta che il dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti annuncerà nella giornata di domani che gli scienziati sono riusciti a produrre una reazione di fusione nucleare che genera più energia di quella necessaria per innescarla. Se confermata, questa scoperta rappresenterebbe un importante passo avanti nella ricerca sulla fusione nucleare e potrebbe aprire nuove possibilità per l’utilizzo di questa tecnologia come fonte di energia pulita e sostenibile e come strumento efficace per la lotta al cambiamento climatico.

Scoperta storica

Secondo quanto riportato da diverse fonti, tra cui il Financial Times e il Washington Post, sembrerebbe che la National Ignition Facility – ospitata nei Lawrence Livermore National Laboratory della California – abbia compiuto una scoperta storica: per la prima volta una reazione di fusione avrebbe prodotto più energia di quella usata per innescarla. Anche se nulla è ufficiale al momento, il Dipartimento dell’Energia statunitense terrà una conferenza stampa domani per dare ulteriori dettagli sulla scoperta.

Gli scienziati considerano la fusione il “Santo Graal” dell’energia senza emissioni di carbonio e, probabilmente, qualora il risultato fosse confermato, l’amministrazione Biden investirà massicciamente per sviluppare tecnologie per la fusione che possano produrre elettricità senza emissioni di carbonio, senza scorie radioattive e con risorse molto inferiori rispetto a quelle richieste per l’energia solare ed eolica.

“Per la maggior parte di noi, si trattava solo di una questione di tempo” ha detto uno scienziato esperto di fusione che conosce il lavoro del National Ignition Facility presso il Lawrence Livermore National Laboratory in California, dove è stata fatta la scoperta.

50 anni di ricerche

La fusione nucleare è il processo che produce energia dalla fusione di due atomi di idrogeno, creando elio. È la base del funzionamento del Sole e rappresenta il sogno degli scienziati da oltre cinquanta anni perché, a differenza della fissione, non produce radioattività né scorie.

Non richiede combustibili rari o utilizzabili per costruire ordigni atomici, poiché l’idrogeno può essere facilmente ottenuto dall’acqua. Tuttavia, fino a pochi anni fa sembrava impossibile replicare questo processo a causa dei fattori specifici richiesti, come i campi magnetici potenti che confinano e comprime gli atomi fino a farli unire. 

La recente scoperta da parte degli scienziati americani rappresenta un importante passo avanti verso la possibilità di padroneggiare questa forma di energia e, oltre ai benefici per il clima, l’energia da fusione potrebbe aiutare a portare elettricità a basso costo nelle zone più disagiate del pianeta.