L’ultimo “Rapporto Italiani nel Mondo” della Fondazione Migrantes sostenuta dalla Conferenza Episcopale Italiana, giunto alla sua diciassettesima edizione, restituisce un ritratto impietoso della situazione inerente l’emigrazione giovanile dall’Italia. Sul dato si è espresso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha invitato il mondo politico e istituzionale ad interrogarsi sulle cause del fenomeno che contraddistingue il nostro Paese ormai da anni.
Il rapporto
Quello percepito dalle giovani generazioni italiane è di una nazione che non ha a cuore il loro destino. Il molteplice rifiuto, come è definito nel documento, investe diverse aree della realtà sociale che i giovani si trovano a vivere, dalla mancanza di sbocchi nelle regioni in cui abitano (soprattutto al Sud) alle differenti potenzialità retributive che possibili opportunità lavorative offrirebbero a parità di competenza richiesta.
“Una mobilità giovanile che cresce sempre più perché l’Italia ristagna nelle sue fragilità, e ha definitivamente messo da parte la possibilità per un individuo di migliorare il proprio status durante il corso della propria vita accedendo a un lavoro certo, qualificato e abilitante, continua a mantenere i giovani confinati per anni in riserve di qualità e competenza a cui poter attingere, ma il momento non arriva mai. Il tempo scorre, le nuove generazioni diventano mature e vengono sostituite da nuove e poi nuovissime altre generazioni, in un circolo vizioso che dura da ormai troppo tempo”, si legge nel rapporto.
Che questi problemi esistessero da almeno trent’anni è cosa nota, ma la recente pandemia da Covid-19, come per altri settori di interesse di analisi demografico-statistica, ha esacerbato il fenomeno, evidenziandone contestualmente le ricadute su altri settori utili per misurare la qualità della vita in Italia.
“In questa situazione, già fortemente compromessa, la pandemia di Covid-19 si è abbattuta con tutta la sua gravità rendendo i giovani italiani una delle categorie più colpite dalle ricadute sociali ed economiche. È da tempo che i giovani italiani non si sentono ben voluti dal proprio paese e dai propri territori di origine, sempre più spinti a cercar fortuna altrove. La via per l’estero si presenta loro quale unica scelta da adottare per la risoluzione di tutti i problemi esistenziali”, prosegue il comunicato.
Dato lo scenario, non è difficile immaginare come una delle ricadute maggiori del fenomeno sia l’esponenziale decremento dei tassi demografici, con numeri che presagiscono ad un futuro desolante per il nostro Paese.
“E così ci si trova di fronte a una Italia demograficamente in caduta libera. L’Italia ha perso in un anno lo 0,5% di popolazione residente (-1,1% dal 2020), all’estero è cresciuta negli ultimi 12 mesi del 2,7% che diventa il 5,8% dal 2020. In valore assoluto si tratta di quasi 154 mila nuove iscrizioni all’estero contro gli oltre 274 mila residenti persi”, si legge in conclusione del documento.
Le parole di Mattarella
L’immagine restituita dal report è talmente preoccupante che sulle sue conclusioni si è pronunciato il Presidente della Repubblica inviando un messaggio al Presidente della Fondazione Migrantes, il monsignor Gian Carlo Perego.
“Il nostro Paese, che ha una lunga storia di emigrazione, deve aprire una adeguata riflessione sulle cause di questo fenomeno e sulle possibili opportunità che la Repubblica ha il compito di offrire ai cittadini che intendono rimanere a vivere o desiderano tornare in Italia. Il fenomeno di questa nuova fase dell’emigrazione italiana non può essere compreso interamente all’interno della dinamica virtuosa dei processi di interconnessione mondiale, che richiedono una sempre maggiore circolazione di persone, idee e competenze. Anzitutto perché il saldo tra chi entra e chi esce rimane negativo, con conseguenze evidenti sul calo demografico e con ricadute sulla nostra vita sociale. Ma anche perché in molti casi chi lascia il nostro Paese lo fa per necessità e non per libera scelta, non trovando in Italia una occupazione adeguata al proprio percorso di formazione e di studio”, si legge nel comunicato.