Alla fine Vladimir Putin ha avuto la meglio. Gas e grano sono state le armi utilizzate da Mosca per contrattare la riduzione delle sanzioni europee che da venerdì sono state allentate. Il Nord Stream, dopo 10 giorni di blocco per la «manutenzione» comunicata da Gazprom, ha ripreso infatti la sua attività e questo decisione coincide con un’apertura inevitabile da parte dell’UE che ha deciso per l’entrata in vigore di una modifica al regime delle sanzioni. Questa è stata una mossa decisamente favorevole a Mosca perché rende più agevoli i pagamenti per le compagnie assicurative e altri operatori quando i colossi energetici Gazprom e Rosneft vendono gas e petrolio in Paesi terzi.

Il ricatto messo in atto grazie alla sospensione delle forniture di gas ha avuto, così, l’effetto sperato, soprattutto per l’atteggiamento portato avanti dalla Germania. Le peggiori previsioni per Kiev quindi non sono state smentite. Aveva visto lungo dieci giorni fa l’amministratore delegato della compagnia ucraina del gas Naftogaz, Yuriy Vitrenko, che aveva commentato in modo tagliente la scelta della Germania di «sospendere» le sanzioni per consegnare una turbina alla Gazprom. Decisione avallata da Berlino per paura di restare a corto di gas ma che inevitabilmente mina la credibilità delle sanzioni europee. Alla vigilia dell’accordo per il grano e colpendo i soggetti più “deboli”, Putin sa di poter contrattaccare l’Europa che supporta l’Ucraina.

Il punto sulla guerra: colpita Odessa

All’indomani dell’accordo per il grano per riprendere le esportazioni ucraine l’esercito russo ha preso di mira il porto di Odessa. La notizia è stata confermata dalla portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, sul suo canale Telegram. “I missili Kalibr hanno distrutto infrastrutture militari nel porto di Odessa con un attacco ad alta precisione”, ha dichiarato Zakharova rispondendo alle accuse pervenute dal presidente ucraino. Secondo Zelensky l’attacco contro Odessa “dimostra solo una cosa: non importa cosa la Russia dice e promette, troverà sempre il modo di non attuarlo”. Il patto siglato in terra turca sembrava aver aperto uno spiraglio di dialogo tra Russia e Ucraina, ma i bombardamenti su Odessa hanno già disatteso ogni aspettativa.