Oggi si sono svolti i funerali di Darya Dugina, la figlia del filosofo russo e consigliere del presidente Alexsandr Dugin. Nonostante l’intelligence ucraina continui a negare, i servizi segreti russi accusano direttamente Kiev dell’attentato. In questo clima si svolgeranno le trattative telefoniche tra Putin ed Erdogan riguardo la centrale nucleare di Zaporizhzhia. Intanto, il presidente Zelensky è intervenuto nel pomeriggio al summit della Piattaforma di Crimea.
I funerali
A Mosca si è radunata una folla per celebrare i funerali della giovane ragazza russa, analista politica fedele alla linea di pensiero del padre e del governo. Domenica era stata vittima di un attentato che aveva fatto esplodere la sua auto parcheggiata alla periferia di Mosca. Aleksandr Dugin, probabile reale obiettivo dell’attacco, ha oggi aperto la cerimonia dichiarando che la figlia “è morta per il popolo e per la Russia”, mentre il presidente Putin ha definito l’accaduto un “crimine vile e crudele”.
Nonostante la reale responsabilità dell’attentato probabilmente non verrà mai acclarata dalla magistratura russa, che nel frattempo ha avviato un’inchiesta per omicidio, i servizi segreti avrebbero individuato la responsabile dell’attentato in Natalya Vovk, presunta agente dell’intelligence ucraina. Nella mattinata di oggi l’Fsb avrebbe diffuso attraverso i social un video che ritrae la donna nei pressi della zona dove si è verificato l’attentato.
Come era prevedibile, il clima di tensione tra Ucraina e Russia al momento è altissimo. Non è infatti un caso che oggi il leader ucraino Zelensky abbia deciso di vietare assembramenti pubblici fino al 25 settembre, probabilmente per il timore di violente ritorsioni da parte dei russi.
I colloqui
Dovrebbero svolgersi in settimana i colloqui telefonici tra il leader Turco Erdogan e lo stesso Putin per cercare di risolvere la preoccupante situazione della centrale di Zaporizhzhia, da settimane al centro dell’attenzione internazionale. Nei giorni scorsi lo stesso Erdogan, ormai sempre più dominus nella gestione della crisi, aveva incontrato a Kiev il Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres e il presidente ucraino Zelensky. I contatti con Putin servirebbero, tra le altre cose, a comunicare quanto si è detto al meeting.
“Sì, questi negoziati sono attesi per questa settimana. Il presidente Putin ha delineato i temi in precedenza. Si tratta della situazione della centrale nucleare di Zaporizhzhia e della risoluzione della crisi ucraina in generale. La Turchia continua a svolgere il suo onesto ruolo di mediazione in questo conflitto, essendo l’unico Paese che ha conquistato la fiducia di entrambe le parti”, ha dichiarato una fonte diplomatica ufficiale turca all’agenzia di stampa statale russa RIA Novosti.
Il summit
Nel primo pomeriggio il presidente ucraino Zelensky è intervenuto al secondo summit della Piattaforma di Crimea, al quale hanno preso parte alcuni leader occidentali e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, dichiarando che “è necessario che la Crimea sia liberata perché si arrivi davvero alla vittoria, perché il diritto internazionale sia ristabilito: tutto è iniziato in Crimea e deve finire in Crimea. Cari cittadini della Crimea e in Crimea: so che la Crimea sta aspettando di rientrare in Ucraina e lo faremo”.
Al meeting era presente anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi, il quale ha affermato che “l’Italia sostiene senza tentennamenti questa iniziativa e l’Ucraina. L’Italia ha sempre condannato l’occupazione della Crimea e siamo preoccupati per il peggioramento dei diritti umani nella penisola e per le ingiustizie verso la comunità tatara: la lotta per la Crimea è parte della lotta per liberare l’Ucraina”.