Mattia Sorbi, giornalista freelance ferito nell’area di Kherson lo scorso 31 agosto, è in viaggio verso l’Italia con un’aeroambulanza. Lo ha annunciato in una nota il Ministero degli Esteri.

E’ in rientro per via aerea a Milano con assistenza medica, in un’operazione curata dall’Unità di Crisi della Farnesina in collaborazione con la Croce Rossa Italiana e la Croce Rossa Russa – dichiara la Farnesina – Quest’ultima in particolare ha reso possibile il trasferimento del giornalista da Kherson fino all’aeroporto di Mineralnye Vodi, nella Federazione Russa, per proseguire poi il viaggio verso l’Italia via Istanbul con un’aeroambulanza predisposta dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale”.

Il giornalista inviato di guerra proseguirà ora le cure in Italia presso strutture specializzate, con la collaborazione della Croce Rossa Italiana, per conseguire una piena riabilitazione. Sorbi stesso ha annunciato il suo rientro in Italia attraverso un post pubblicato sul suo profilo Facebook. “Cari amici, Sono felice di potervi dire che sto rientrando in Italia grazie all’aiuto della Farnesina. Non preoccupatevi, sto bene e presto potrò darvi mie notizie! Ho tanto da raccontarvi!”.

Tensione alle stelle nel conflitto tra Russia e Ucraina

La guerra in Ucraina continua. Gli scorsi giorni sono stati probabilmente i più difficili per Putin. L’Ucraina è passata alla controffensiva che sta dando risultati incoraggianti per l’esercito di Zelensky. Molte le città che sono state liberate dai russi, soprattutto nell’area di Kherson e Kharkhiv. Nel frattempo torna lo spettro di un possibile conflitto nucleare.

Joe Biden, nel corso di un’intervista, ha messo in guardia il suo omologo russo Vladmir Putin sulla guerra in Ucraina e sulla possibilità di utilizzare armi nucleari o chimiche. “Non farlo, non farlo. Se lo facessi il volto della guerra cambierebbe”. Il presidente americano non ha fatto intendere quali sarebbero le mosse degli USA se si dovesse arrivare a uno scontro nucleare, ma ha solo specificato che la risposta “sarebbe consequenziale”. La risposta russa all’avvertimento di Biden non si fa attendere molto. “Legga la dottrina, è tutto scritto lì”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Peskov. La dottrina citata prevede, tra l’altro, l’uso di armi nucleari tattiche in caso di aggressione contro la Federazione Russa che metta a repentaglio “l’esistenza” ma anche “la sovranità e l’integrità territoriale dello Stato”.

Nel frattempo il presidente Putin, a margine del vertice di Samarcanda, ha ribadito che la Russia attualmente non ha fretta di raggiungere i propri obiettivi, i piani di guerra quindi rimangono inalterati. Durante il summit però Cina, India e Turchia hanno fatto ben capire di essere preoccupati circa la destabilizzazione della regione. Putin ha risposto a questi timori precisando che è Kiev sta continuando a rifiutare i negoziati.