La speaker della Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi è partita per il suo viaggio diplomatico in Asia. Nonostante non abbia fatto riferimento ad una sua possibile tappa sull’isola di Taiwan, la tensione tra gli Stati Uniti e la Cina è alle stelle.

La visita

La Pelosi alla fine ha deciso di partire. A nulla sono serviti gli avvertimenti che nei giorni scorsi il presidente Biden e la sua amministrazione le avevano rivolto. Il viaggio rischia infatti di alimentare lo stato di tensione che esiste tra le due superpotenze. Tensione che potrebbe diventare preoccupante qualora la visita toccasse la strategicamente fondamentale isola di Taiwan.

In un tweet, la speaker della Camera aveva dichiarato: “Sto guidando una delegazione del Congresso nell’Indo-Pacifico per riaffermare l’incrollabile impegno come America nei confronti dei nostri alleati e amici nella regione. A Singapore, in Malaysia, Corea del Sud e Giappone terremo incontri di alto livello per discutere come potenziare i nostri interessi e valori condivisi”.

Come si può notare facilmente, nella nota non si fa esplicito riferimento alla possibilità che il viaggio faccia tappa a Taiwan. Tuttavia, il solo fatto che questo abbia luogo ha allertato l’amministrazione del presidente Xi, la quale ha avvertito che non accetterà ingerenze americane su un’area ritenuta di proprio possesso.

Qualora avesse luogo, la visita avrebbe risonanza mondiale anche per il fatto di essere un evento storico. Non accadeva infatti dal 1997 che un politico americano arrivasse nell’isola per un viaggio istituzionale.

La tensione

La visita di Nancy Pelosi arriva in un momento assai delicato per le rispettive amministrazioni di Usa e Cina. Infatti sia il presidente Biden che il presidente Xi si troveranno a breve ad affrontare i rispettivi elettorati (elezioni di metà mandato in America e Congresso del Partito in Cina) e una sconfitta su questa partita avrebbe ricadute potenzialmente catastrofiche sui risultati delle votazioni.

L’isola di Taiwan, come è noto, è un’area di interesse geopolitico fondamentale a causa della sua posizione e della sua ricchezza, soprattutto dovuta al fatto di essere la prima nazione al mondo in qualità di esportatrice di componentistica per l’elettronica (microchip soprattutto).

Di fatto indipendente, lo stato è al centro di dispute internazionali poiché da una parte la Cina la vorrebbe annettere a sé a causa del suo valore strategico e culturale (stessa lingua e tradizioni), mentre gli Stati Uniti vorrebbero rimanesse un territorio neutro sopratutto per mantenere un controllo sui commerci che transitano nell’area del Pacifico.