Due navi da guerra della flotta statunitense nel Pacifico hanno attraversato lo Stretto di Taiwan. La notizia compromette ulteriormente i rapporti tra gli Stati Uniti e la Cina dopo la visita di tre settimane fa di Nancy Pelosi nell’isola.
Il passaggio
Con la notizia del passaggio delle navi da guerra nello Stretto si rischia realmente l’escalation. Dopo la visita della Speaker della Camera dei Rappresentanti Nancy Pelosi e le eccezionali manovre militari cinesi intorno all’isola, l’annuncio ufficiale di questa mattina fatto dalla Marina statunitense ha precipitato ulteriormente i rapporti tra le due superpotenze.
L’operazione militare, a quanto riferito dal comunicato stampa della Marina americana “dimostra l’impegno degli Stati Uniti per una regione indo-pacifica libera e aperta”, affermazione che ha trovato la risposta immediata dell’omonima organizzazione militare cinese, che, per voce di Shi Yie, portavoce del Comando Orientale dell’Esercito cinese, ha dichiarato che “le truppe della zona orientale rimangono in stato di massima allerta e sono pronte in ogni momento a sventare qualsiasi provocazione, monitorando e mettendo in guardia le navi statunitensi durante il loro transito ed è a conoscenza di tutti i loro movimenti”.
L’isola
La reazione di Pechino è stata immediata soprattutto perché l’isola, come è noto, rappresenta un territorio di importanza geopolitica fondamentale. Primo produttore al mondo di componentistica e micro-componentistica per l’industria informatica e bellica, è rivendicata dalla Cina perché fondamentalmente vicina ai suoi usi, costumi e lingua.
Infatti, nonostante sia formalmente indipendente da circa settant’anni, anche se non riconosciuta da gran parte delle potenze mondiali, è da sempre considerata dalla Cina come territorio proprio. Il Dragone non ha mai accettato il suo distacco, considerando di fatto la sua indipendenza come un’anomalia storica.
La crisi con gli Stati Uniti, ancora di fatto in una fase rischiosa ma embrionale, cade temporalmente in una fase storica complessa per la Cina. Infatti tra pochi mesi ci sarà il Congresso del Partito Comunista cinese e Xi Jinping, al fine di continuare la propria presidenza, dovrà necessariamente mostrarsi risoluto nei confronti qualsiasi possibile ulteriore ingenerenza statunitense su obiettivi sensibili per il Governo cinese.