Dopo la sanguinosa offensiva del Cremlino su gran parte del territorio ucraino, alcune voci alleate della Russia si sono fatte sentire per chiedere una progressiva de-escalation del conflitto, al fine di rendere operative le trattative per un definitivo cessate il fuoco. Turchia e Cina si sono espresse in queste ore limitatamente all’ipotesi di raffreddare lo scenario attuale, mentre la posizione dell’Europa e degli Stati Uniti rimane quantomeno controversa, divisa tra il perseguire l’ipotesi del dialogo o dello scontro.
Cessate il fuoco
Spiragli di dialogo si sono aperti dopo che Putin aveva deciso di impiegare gran parte delle forze aeronautiche russe per bombardare apertamente il territorio ucraino, capitale Kiev compresa. Probabilmente preoccupati per la portata dell’attacco, la Turchia e la Cina, per voce dei rispettivi ministri degli esteri, ha comunicato l’esigenza di ridurre la portata del conflitto, in vista di una possibile apertura ad un futuro dialogo.
Mevlut Cavusoglu, ministro degli esteri turco, ha dichiarato in un’intervista che “la Turchia fa appello alla Russia e all’Ucraina per un cessate il fuoco al più presto possibile”, mentre la portavoce ministeriale Mao Ning, ha detto: “Siamo preoccupati per l’evoluzione della situazione e invitiamo le parti interessate a risolvere adeguatamente le divergenze con il dialogo e le consultazioni. La Cina è disposta a collaborare con la comunità internazionale per continuare a svolgere un ruolo costruttivo nell’allentamento delle tensioni.”
Apertura, fino a poco fa impensabile, è stata espressa anche dal ministro russo Lavrov, il quale ha dichiarato che la Federazione Russa è al momento disponibile a considerare un’eventuale proposta di incontro tra Putin e il Presidente degli Stati Uniti Biden al meeting G20 che si svolgerà in Indonesia fra circa un mese
Nonostante questi segnali di apertura, Zelensky persevera nella volontà di reagire all’attacco russo, chiedendo agli Stati Uniti l’invio di ulteriori armamenti, in particolare per neutralizzare l’aeronautica russa. Tali sistemi di difesa aerea risultano essere quantomai controversi, nella misura in cui avrebbero una gittata tale da essere considerati come possibile attacco diretto verso il territorio russo, il quale, come sappiamo, è legittimato all’utilizzo di qualsiasi mezzo, atomica compresa, per difendersi.
Oltre a Biden, il presidente ucraino ha già sentito il Cancelliere tedesco Scholz e il Presidente del Consiglio Mario Draghi, e nel pomeriggio si susseguiranno altri ricevimenti telefonici con i maggiori leader europei, da Macron alla Truss. Nel corso della telefonata, fonti ufficiali di Palazzo Chigi hanno dichiarato che “Il colloquio si è incentrato sugli ultimi, gravi sviluppi della situazione sul terreno con particolare riguardo agli attacchi missilistici condotti dalle forze russe contro Kiev ed altre città ucraine. Il presidente Draghi ha condannato l’inaccettabilità di questi attacchi brutali, che aggravano ulteriormente le responsabilità russe, e ha confermato la vicinanza dell’Italia alle autorità e alla popolazione ucraine”.