(Adnkronos) – "La situazione climatica è preoccupante, c'è una grave siccità e non c'è acqua per iniziare la campagna risicola". E' quanto afferma all'Adnkronos Andrea Baltera, imprenditore agricolo di Masserano, in provincia di Biella, dove produce diverse varietà di risi pregiati, quali il Carnaroli, il Sant'Andrea e il riso Baldo, tre Dop di Baraggia.  "L'annata non sarà semplice, l'investimento a riso quest'anno sarà più basso – sottolinea Baltera – manca l'acqua e stiamo con il fiato sospeso guardando tutti i giorni il cielo, oggi sta nevicando ma domani chissà cosa accadrà…del resto l'acqua nelle nostra zona arriva direttamente dal Monte Rosa e se non c'è neve o pioggia l'acqua per il nostro riso non sarà sufficiente. Oltre alla questione climatica gli invasi che ci sono non sono sufficienti – spiega – per avere riserve sufficienti a coltivare il riso, perché come si sa, è una coltura che richiede molta acqua".  La sua testimonianza conferma dunque l'allarme lanciato nei giorni scorsi dalle organizzazioni agricole che stimano per quest'anno una forte riduzione della produzione di riso, probabilmente 8 mila ettari in meno al minimo da trenta anni. Quanto ad una conversione della risicoltura ad altre piantagioni Baltera non ritiene che sia una via percorribile per la cooperativa agricola La Baraggia visto che "su questi terreni è molto difficile cambiare coltura".  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)