La Camera ha approvato, con 328 sì, 41 no e 25 astenuti, la riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm che ora passa al Senato. Tra le norme previste, lo stop alle porte girevoli tra politica e magistratura; la separazione delle funzioni; un sistema elettorale misto per l’elezione dei consiglieri togati del Csm che però non prevederà il sorteggio dei collegi; nuove regole per evitare le ‘nomine a pacchetto’ per i capi degli uffici.

“Siamo a un passaggio importante – ha commentato in aula alla Camera la ministro della Giustizia, Marta Cartabia – Io ho ascoltato con molta attenzione tutte le osservazioni che sono state fatte e credo comunque che in questo passaggio abbiamo proposto la riforma migliore possibile, ben consapevoli che, come in ogni riforma, tutto è perfettibile”.