Per la Festa della Repubblica italiana, complice soprattutto il bel tempo, saranno oltre 14 milioni i turisti che trascorreranno questi quattro giorni nelle località italiane, garantendo un movimento economico complessivamente intorno ai sei miliardi di euro. Un clima decisamente estivo quello che si prevede per il ponte festivo del 2 giugno, il primo in cui si può assaporare un po’ più di normalità, favorita anche dalla fine di alcune restrizioni. L’arrivo del secondo anticiclone subtropicale denominato “Scipione l’Africano”, che porterà le temperature a toccare 40/41°C in Sardegna, Sicilia e Puglia ma anche sul Centro Italia, spinge i turisti a dirigersi verso le località balneari, che già da giorni registrano il tutto esaurito nelle prenotazioni.

Le scelte di chi viaggia

Che sia mare, montagna, collina o terme, il grande flusso turistico previsto per i prossimi giorni sottolinea il bisogno di relax dopo aver affrontato mesi difficili. Secondo un’indagine del CNA Turismo e Commercio, più della metà dei vacanzieri previsti per il ponte del 2 giugno si dirigeranno verso località di mare. Le città d’arte sono al secondo posto in questa classifica delle destinazioni più gettonate con i turisti stranieri che le prediligono maggiormente. Le colline, i laghi e i centri termali sono le altre mete predilette.

Chi decide di muoversi in questi quattro giorni, sfidando anche il traffico sulle principali arterie stradali, non è detto che lo faccia per tutta la durata del ponte. Infatti Quattro milioni di turisti pernotteranno in strutture a pagamento perlomeno per una notte. Di questi 500mila si limiteranno a stare fuori casa per una notte, due milioni e mezzo per due notti, più di un milione per tre notti. I restanti si limiteranno a muoversi per raggiungere le seconde case in luoghi di mare o per una gita fuori porta in  giornata. Privilegiati saranno i pernottamenti in albergo, seguiti dai bed and breakfast.

Tra gli italiani che preparano le valige, oltre l’87% ha deciso di rimanere nel BelPaese scegliendo un turismo di prossimità, raggiungendo magari parenti e amici. Meno del 15%, invece, ha deciso di volare all’estero complice anche l’aumento dei costi nell’era post-Covid.