A due settimane e mezzo dalle elezioni, domani a Montecitorio e a Palazzo Madama si aprirà la XIX legislatura della Repubblica italiana. I parlamentari eletti, ufficializzati dalla Corte di Cassazione a inizio settimana, hanno cominciato già da lunedì a presentarsi alla Camera dei Deputati e al Senato per i primi appuntamenti della nuova legislatura. 

Come cambia il Parlamento

Il nuovo corso legislativo è una novità per molti aspetti. Il Parlamento che si andrà a riunire domani avrà un numero ridotto di deputati e senatori. Non saranno più 915, bensì 600 divisi tra 400 deputati e 200 senatori. La modifica al numero dei parlamentari è frutto di una votazione avvenuta nel 2019 in cui venne approvata la proposta di legge costituzionale recante “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari“. Questa riforma parlamentare farà risparmiare 57 milioni di euro all’anno (lo 0,007% della spesa pubblica), circa 285 milioni per l’intera legislatura. 

I 400 deputati della Camera sono così suddivisi: 235 sono della coalizione di centrodestra (Fratelli d’Italia 118, Lega 65, Forza Italia 45, Noi moderati 7). Il Movimento 5 Stelle conta 51 deputati, 21 per il Terzo Polo, 80 per la coalizione di centrosinistra (65 per il Pd, 12 per Sinistra Italia-Verdi, 3 +Europa). Tredici invece sono gli appartenenti al gruppo misto. La maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati si ottiene con 201 seggi.

Al Senato i 200 eletti sono distribuiti così: 115 per la coalizione di centrodestra (Fratelli d’Italia 66, Lega 29, Forza Italia 18, Noi Moderati 2); 28 per il Movimento 5 Stelle, 9 per il Terzo Polo, 41 per la coalizione del centro sinistra ( Pd 37, +Europa 9, Sinistra-Verdi 4). Infine, sette per il gruppo misto. La maggioranza assoluta al Senato si raggiunge con 101 seggi.

Il nuovo Parlamento sarà prevalentemente al maschile, dato in linea con le elezioni del 2018: oltre 2 eletti su 3 sono uomini, risultato che aumenta la sproporzione rispetto alle donne. I partiti con il maggior numero di elette donne sono Azione (46,7%) e M5S (46,1%). Si alza anche l’età media dei parlamentari di 4 anni: dopo il record dell’età media più bassa della Repubblica nel 2018, oggi si passa da 44 a 49 anni alla Camera e da 52 a 56 anni al Senato.

La convocazione delle Camere

La seduta a Montecitorio è convocato per domani 13 ottobre alle ore 10.00 e verrà presieduta da Ettore Rosato (Iv) in qualità di vicepresidente uscente più anziano.  A Palazzo Madama, sede del Senato, l’esordio è fissato alle ore 10.30 e l’Aula sarà guidata dalla senatrice a vita Liliana Segre.

Cambiano i numeri dei parlamentari, ma le procedure dettate dalla Costituzione italiana rimangono le stesse. Dopo l’insediamento di deputati e senatori si voteranno i Presidenti delle due Camere a scrutinio segreto. Per il  Presidente del Camera dei Deputati al primo scrutinio serve una maggioranza dei due terzi dei componenti (267 voti); al secondo e al terzo scrutinio una maggioranza dei due terzi dei voti espressi, all’interno dei quali si contano anche le schede bianche; dal quarto in poi basta la maggioranza assoluta dei voti, cioè più della metà (anche qui quindi il numero può variare).

Per il Presidente del Senato nei primi due scrutini basta la maggioranza assoluta dei senatori (quindi 104 voti su 206 senatori, compresi i 6 a vita). Dal terzo serve la maggioranza assoluta, e in caso non si raggiunga nemmeno così si procede nello stesso giorno a un ballottaggio tra i due candidati più votati nella terza votazione. A parità di voti viene eletto il più anziano.

Elette la seconda e la terza carica dello Stato, il Presidente Sergio Mattarella dovrebbe conferire l’incarico al nuovo presidente del Consiglio, ovvero Giorgia Meloni, evento che potrebbe avvenire già lunedì 17 ottobre. La leader di Fratelli d’Italia, partito trainante del centrodestra, sarà il 31esimo capo di governo della storia della Repubblica e soprattutto la prima donna premier nella storia della Repubblica italiana. 

Il primo giorno di un parlamentare

Il lavoro da parlamentare inizia ufficialmente domani con la convocazione delle due Camere, ma già da qualche giorno gli eletti devono affrontare i loro primi impegni. Già da lunedì infatti è iniziato un via vai concitato a Montecitorio e Palazzo Madama, tra chi è un po’ spaesato dal nuovo incarico e chi, invece, è più esperto.

In prima battuta sia i deputati che i senatori devono registrarsi presentando un documento personale e la convocazione ricevuta dopo l’elezione. Gli eletti devono farsi fotografare, registrare la propria firma autografa e fornire i dati anagrafici; a loro vengono consegnati il regolamento della camera di appartenenza, una copia della Costituzione, il codice di attivazione dei servizi informatici (che servono, tra le altre cose, anche per presentare gli emendamenti online) e il tesserino per le votazioni elettroniche. I nuovi membri hanno tempo fino a venerdì per effettuare tutte le procedure di registrazione.