Il mito dell’eterna giovinezza e della bellezza senza tempo si contrappongono alla saggezza della vecchiaia che cammina incontro al Signore nella catechesi del mercoledì di Papa Francesco. Il Pontefice parte dalla figura evangelica di Nicodemo, a cui Gesù chiede di “nascere dall’alto”. Ciò non significa “ricominciare daccapo a nascere, di ripetere la nostra venuta al mondo, sperando che una nuova reincarnazione riapra la nostra possibilità di una vita migliore – sottolinea il Pontefice – Questa ripetizione è priva di senso. Anzi, essa svuoterebbe di ogni significato la vita vissuta, cancellandola come fosse un esperimento fallito, un valore scaduto, un vuoto a perdere”. Tutt’altro, dice il Papa, “questa vita è preziosa agli occhi di Dio”.

Con la vecchiaia di allontana il mito dell’eterna giovinezza

La vita, però, è un cammino che va incontro a diverse tappe. L’ultima è la vecchiaia. “L’essere umano invecchia inevitabilmente – prosegue Bergoglio – il sogno di una eterna giovinezza si allontana definitivamente, la consumazione è l’approdo di qualsiasi nascita nel tempo”.

“La nostra epoca e la nostra cultura, che mostrano una preoccupante tendenza a considerare la nascita di un figlio come una semplice questione di produzione e di riproduzione biologica dell’essere umano coltivano poi il mito dell’eterna giovinezza come l’ossessione – disperata – di una carne incorruttibile. Perché la vecchiaia è – in molti modi – disprezzata? Perché porta l’evidenza inconfutabile del congedo di questo mito, che vorrebbe farci ritornare nel grembo della madre, per ritornare sempre giovani nel corpo”.

Papa cita Magnani e difende la bellezza delle rughe

Papa Francesco mette in guardia dal falso mito dell’eterna giovinezza. “La tecnica si lascia attrarre da questo mito in tutti i modi – sottolinea Bergoglio – in attesa di sconfiggere la morte, possiamo tenere in vita il corpo con la medicina e la cosmesi, che rallentano, nascondono, rimuovono la vecchiaia”. A questo proposito cita Anna Magnani. “Quanti trucchi, interventi chirurgici per apparire giovani – dice Francesco a braccio – Quando alla Magnani le dissero di toccare rughe, lei disse ‘non toccatele’, le rughe sono simbolo della maturità. Non toccarle per diventare giovani: interessa la personalità e il cuore delle persone”.

Francesco chiede di fare attenzione perché “una cosa è il benessere, altra cosa è l’alimentazione del mito. Non si può negare, però, che la confusione tra i due aspetti ci sta creando una certa confusione mentale”. “La vita nella carne mortale è una bellissima ‘incompiuta’: come certe opere d’arte che proprio nella loro incompiutezza hanno un fascino unico”, ricorda il Papa.

Vecchiaia tempo per camminare incontro a Dio

“Nessuno può rientrare nel grembo della madre, e neppure nel suo sostituto tecnologico e consumistico. Sarebbe triste, seppure fosse possibile. Il vecchio cammina in avanti, verso la destinazione, verso il cielo di Dio. La vecchiaia perciò è un tempo speciale per sciogliere il futuro dall’illusione tecnocratica di una sopravvivenza biologica e robotica, ma soprattutto perché apre alla tenerezza del grembo creatore e generatore di Dio”, conclude il Pontefice.