Due porte, quella “larga del proprio comodo” e quella “stretta di Gesù, di una vita spesa nell’amore”, sono al centro della riflessione di Papa Francesco che commenta il vangelo di oggi durante l’Angelus in piazza San Pietro.
“La porta stretta – afferma il Pontefice – è un’immagine che potrebbe spaventarci, come se la salvezza fosse destinata solo a pochi eletti o ai perfetti”. Tuttavia, “questa porta è stretta, ma è aperta a tutti!”. Si tratta di una porta stretta “non perché sia destinata a pochi, ma perché essere di Gesù significa seguirlo, impegnare la vita nell’amore, nel servizio e nel dono di sé come ha fatto Lui, che è passato per la porta stretta della croce. Entrare nel progetto di vita che Dio ci propone chiede di restringere lo spazio dell’egoismo, di ridurre la presunzione dell’autosufficienza, di abbassare le alture della superbia e dell’orgoglio, di superare la pigrizia per attraversare il rischio dell’amore, anche quando comporta la croce”.
Da che parte vogliamo stare?
Francesco invita a pensare a “quei gesti quotidiani di amore che portiamo avanti con fatica: ai genitori che si dedicano ai figli facendo sacrifici e rinunciando al tempo per sé stessi; a coloro che si occupano degli altri e non solo dei propri interessi; a chi si spende al servizio degli anziani, dei più poveri e dei più fragili; a chi va avanti a lavorare con impegno, sopportando disagi e magari incomprensioni; a chi soffre a motivo della fede, ma continua a pregare e ad amare; a quanti, anziché seguire i propri istinti, rispondono al male con il bene, trovano la forza di perdonare e il coraggio di ricominciare”.
Il Papa pone una domanda a tutti i presenti: “Noi da che parte vogliamo stare? Preferiamo la strada facile del pensare solo a noi stessi o la porta stretta del Vangelo, che mette in crisi i nostri egoismi ma ci rende capaci di accogliere la vera vita che viene da Dio? Da che parte stiamo?”.
In Nicaragua il dialogo apra la via a una convivenza pacifica
Al termine dell’Angelus, Papa Francesco parla dei recenti fatti avvenuti in Nicaragua. “Seguo da vicino con preoccupazione e dolore la situazione creatasi in Nicaragua, che coinvolge persone ed istituzioni”, ha detto il Pontefice. “Vorrei esprimere l’auspicio e la convinzione che attraverso dialogo aperto e sincero si possano ancora trovare le basi per una convivenza rispettosa pacifica”, ha affermato Bergoglio pregando che “il Signore ispiri nel cuore di tutti tale concreta volontà”.
L’Ucraina sta vivendo immane crudeltà
Anche l’Ucrina nei pensieri del Papa che ha invitato i fedeli a “proseguire a pregare per il popolo ucraino che sta vivendo un’immane crudeltà”.