Papa Francesco, nell’Angelus pronunciato in una Piazza San Pietro gremita, ricorda che oggi “si celebra la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo”. Il Pontefice mette in guardia dal “rischio di confinare l’Eucaristia in una dimensione vaga, magari luminosa e profumata di incenso, ma lontana dalle strettoie del quotidiano. In realtà, il Signore – prosegue il Papa – prende a cuore tutti i nostri bisogni, a partire da quelli più elementari”.

“L’Eucaristia, istituita nell’Ultima Cena – spiega il Pontefice – fu come il punto di arrivo di un percorso, lungo il quale Gesù l’aveva prefigurata mediante alcuni segni, soprattutto la moltiplicazione dei pani”. Nell’Eucaristia, dice ancora il Papa, “ognuno può fare esperienza di questa amorosa e concreta attenzione del Signore. Chi riceve con fede il Corpo e il Sangue di Cristo non solo mangia, ma viene saziato”.

Bergoglio si sofferma proprio su questi due verbi: “mangiare ed essere saziati”, “due fondamentali necessità, che nell’Eucaristia vengono appagate”, sottolinea aggiungendo che “mentre mangia, la folla si rende conto che Gesù si prende cura di tutto”.

C’è fame di cibo ma anche di compagnia

“La nostra adorazione eucaristica trova la sua verifica quando ci prendiamo cura del prossimo, come fa Gesù”. Lo dice Papa Francesco durante l’Angelus parlando della Solennità del Corpus Domini che si celebra oggi. “Attorno a noi c’è fame di cibo, ma anche di compagnia, di consolazione, di amicizia, di buonumore, di attenzione”, prosegue Bergoglio.

“Questo troviamo nel Pane eucaristico: l’attenzione di Cristo alle nostre necessità, e l’invito a fare altrettanto verso chi ci è accanto. Bisogna mangiare e dare da mangiare”. Quindi, mettersi al servizio dei fratelli. L’ “aiuto per andare avanti” viene da Cristo che “ci dà sé stesso”, ricorda il Papa. “Si fa nostro compagno di viaggio, entra nelle nostre vicende, visita le nostre solitudini, ridando senso ed entusiasmo. Questo ci sazia, questo ci dà quel ‘di più’ che tutti cerchiamo: la presenza del Signore! Perché al calore della sua presenza la nostra vita cambia: senza di Lui sarebbe davvero grigia”.

Non dimenticare il popolo martoriato dell’Ucraina

L’Ucraina continua a essere nei pensieri del Papa che invita a non dimenticare “il martoriato popolo ucraino, in questo momento popolo che sta soffrendo. Io vorrei che rimanga in tutti voi una domanda: cosa faccio io oggi per il popolo ucraino? Prego? Mi dò da fare? Cerco di capire? Cosa faccio io oggi per il popolo ucraino? Ognuno si risponda nel proprio cuore”.

Dal Myanmar grido di dolore

Anche il Myanmar è nei pensieri di Papa Francesco. “Giunge ancora dal Myanmar il grido di dolore di tante persone a cui manca l’assistenza umanitaria di base e che sono costrette a lasciare le loro case bruciate per sfuggire alla violenza. Mi unisco all’appello dei vescovi di quell’amata terra perché la comunità internazionale non si dimentichi della popolazione birmana, perché la dignità umana e il diritto alla vita siano rispettati come i luoghi di culto, ospedali e scuole”.

Famiglia vocazione alla santità

“Mercoledì prossimo 22 giugno inizierà il X Incontro Mondiale delle Famiglie che avra’ luogo a Roma e contemporaneamente in maniera diffusa in tutto il mondo”, ricorda anche Papa Francesco. “Ringrazio i vescovi, i parroci, gli operatori della pastorale familiare che hanno convocato le famiglie a momenti di riflessione, di celebrazione e di festa. Ringrazio soprattutto gli sposi e le famiglie che daranno testimonianza dell’amore familiare come vocazione di santità”, conclude Bergoglio.