Il Concilio ha dichiarato che la Chiesa è per sua natura missionaria e questa caratteristica deriva dalla missione del Figlio e dello Spirito Santo. Questa originalità è in continuo dinamismo e ispira una pastorale che si rigenera a passo coi tempi; infatti la nostra epoca se da una parte suscita stupore per le scoperte in vari campi di ricerca e interesse, dall’altra manifesta interrogativi in particolare sul ruolo ed il compito dell’uomo come pure il fine ultimo delle cose e dell’uomo stesso. Una risposta di magisteriale attenzione ci è offerta da Francesco nelle sue catechesi del Mercoledì, per le tematiche approfondite e per la recezione immediata di cui si può godere. Nel suo ultimo intervento, quello del 15 febbraio, parlando del primo apostolato ha richiamato il valore prioritario del missionario, cioè di ogni battezzato, che è costituito dallo stare con Gesù per essere mandati. Comprendiamo quanto sia indispensabile il valore formativo di chiunque oggi come ieri desideri impegnarsi per la nuova evangelizzazione. È un aspetto che il Santo Padre in Evagelium gaudium ha così descritto: senza momenti prolungati di adorazione, di incontro orante con la Parola, di dialogo sincero con il Signore, facilmente i compiti si svuotano di significato, ci indeboliamo per la stanchezza e la difficoltà, e il fervore si spegne. Evangelizzare con motivazioni spirituali significa recuperare le dimensioni della preghiera e del lavoro, ora et labora. È fondamentale pertanto una spiritualità che trasfomi il nostro cuore. Nella sua catechesi il Papa ha parlato inoltre di tre aspetti: perché, che cosa e come annunciare. Di questa conversione può giovarne il Sinodo che ha come protagonista lo Spirito Santo per favorire l’ascolto e la preghiera, evitando i tre rischi in cui potrebbe cadere: formalismo, intellettualismo, immobilismo. Occorre quindi favorire il dialogo all’interno della Chiesa in particolare fra sacerdoti e laici, parlare delle realtà concrete delle nostre comunità e di versare vino nuovo in otri nuovi. Ritorniamo ad uno spirito che sia contemplativo del quotidiano
